Ieri c’è stato il Consiglio Federale per quanto riguarda la Serie A per indicare la strada per proseguire il campionato al termine dell’emergenza Coronavirus. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione.La priorità è quella di concludere il campionato di A, anche sacrificando la Nazionale con l’annullamento (già certo) dell’amichevole di Cagliari contro San Marino del 29 maggio e del precedente pre ritiro in Sardegna degli azzurri con le famiglie al seguito. Nel caso in cui non rientrasse l’emergenza Coronavirus e fosse impossibile completare i 38 match di serie A, la Figc potrebbe far disputare dei playoff scudetto e dei playout per la zona salvezza. Sono queste le indicazioni forti emerse dal Consiglio Federale straordinario tenuto ieri pomeriggio in conference call. Preso atto della sospensione fino al 3 aprile dell’attività agonistica decretata dal Governo, le componenti hanno ragionato del futuro valutando anche l’eventualità più negativa, quella di non riuscire a terminare la stagione. C’è da stabilire in fretta il criterio da utilizzare tra i 3 ipotizzati: non assegnare il titolo (sarebbe un cataclisma per il nostro movimento; i nomi delle squadre partecipanti alle coppe europee 2020-21 sarebbero comunque dati dalla Figc all’Uefa), assegnarlo cristallizzando la classifica attuale (dunque Juve campione) oppure disputando i playoff a quattro (farli a 8 implicherebbe troppe partite e tirerebbe dentro alla corsa formazioni assai staccate dalla vetta, dando
loro una chance “immeritata”). Adesso la palla passa alla Lega (previste due assemblee, una domani e una lunedì). Una decisione sarà presa dal Consiglio federale del 23.
Intanto proseguono i contatti tra Uefa e Figc per cercare di rinviare l’Europeo, questo il comunicato emesso dalla Figc: «Il presidente federale ha proposto alla Lega, attraverso lo scivolamento delle giornate, di sfruttare tutte le date a disposizione fino al 31 maggio». Se gli Europei non saranno rimandati programmare altri turni di A dopo l’1 giugno non è possibile perché da quella data in poi le varie federazioni nazionali “entreranno in possesso” dei calciatori. E comunque anche l’ipotesi di giocare mercoledì 27 e domenica 31 potrebbe complicarsi se Juventus, Napoli o Atalanta raggiungeranno la finale di Champions (30 maggio) o se Inter o Roma conquisteranno quella di Europa League (il 27). L’unica possibilità è sperare a malincuore che le italiane escano dalle Coppe Europee, se invece andranno fino in fondo non ci saranno date disponibili per terminare il tutto entro in 31 maggio nel caso in cui l’Europeo non dovesse essere rinviato. Se invece il loro cammino si interromperà ai quarti, ci saranno più date per il campionato, ma anche un maggio super compresso. Per il momento il problema è solo dell’Italia, ma siccome un po’ in tutta Europa (a parte la Premier inglese) si sta iniziando a giocare a porte chiuse, il rischio è che la situazione del nostro Paese ci sia anche altrove a breve. In quel caso la pressione su Nyon aumenterebbe.
Il presidente al termine del Consiglio Federale ha spiegato: «L’auspicio è che, una volta terminata l’emergenza che ci sta colpendo, si possa riprendere il campionato facendo ricorso allo slittamento del calendario, ma abbiamo anche affrontato l’ipotesi secondo la quale il campionato potrebbe avere problemi di ripartenza. Ci sono diverse ipotesi sul tavolo e bisognerà adottare un principio mai previsto nelle nostre norme: potremo scegliere la non assegnazione del titolo, la consolidazione delle posizioni in classifica di quel momento oppure l’introduzione dei playoff e dei playout, una proposta che mi sono permesso di lanciare. Certo è che una non assegnazione dello scudetto sarebbe un atto di grande mortificazione per il valore della competizione sportiva». Il tutto si deciderà il 23 marzo giorno in cui è programmato un altro Consiglio Federale.