Ieri si sono riuniti in video conference i presidenti e dirigenti dei club di Serie A per decidere il da farsi in vista dell’emergenza Coronavirus sulla ripresa del campionato. Ovviamente è stata ribadita la linea da tenere nei confronti dell’Uefa: «Non si possono privilegiare gli Europei rispetto campionati altrimenti collassa il sistema». Ed è la linea che coinvolge anche le altre Leghe europee e, dunque, l’aspettativa è che l’organismo europeo, martedì, decida per lo spostamento della rassegna continentale. «La posizione della serie A resta quella di terminare l’attività sportiva concludendo nei prossimi mesi i campionati nazionali, riprendendoli quando le condizioni sanitarie lo consentiranno», si legge nella nota di via Rosellini. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sulla ripresa del massimo campionato italiano. I club si ricollegheranno lunedì, con la speranza che, attraverso un già atteso decreto del Governo, le Assemblee di ogni azienda, quindi anche quella della serie A, possano decidere senza la presenza fisica dei partecipanti. Verranno affrontate tematiche mediche, tecnico-sportive, di rapporti istituzionali e di risk assessment, ovvero valutazione del rischio, per le società e per la stessa Lega. Ci sarà anche il coinvolgimento della Federazione, dell’Assocalciatori, dei broadcaster e, con ogni probabilità, anche di esperti in tematiche fiscali.
Il piano ormai è stato delineato. Se non ci saranno gli Europei, la Serie A potrà riprendere anche a maggio. Giocando ogni 3 giorni, coppe permettendo, si potrebbe arrivare al completamento del campionato entro fine giugno, con regolare assegnazione dello scudetto. Qualcuno ha anche ipotizzato di sforare a luglio, ottenendo una deroga, visto che i contratti si esauriscono al 30 giugno. Riuscirci, però, appare piuttosto complicato: basti pensare alla scadenza dei prestiti.