Corriere dello Sport, Serie A: “Ritmi frenetici, poco tempo in settimana. Così gli infortuni sono stati già 224. Palermo…” (FOTO)

“C’è un campionato parallelo, che non si gioca sul grande prato verde ma ai box, e che priva la Serie A di tanti, troppi giocatori. Senza risparmiare nessuno, che siano i big più attesi della nuova stagione o i gregari che devono garantire anche loro un contributo di quantità e pure di qualità. Per raccontarvi l’emergenza infortuni nel nostro campionato bastano tre numeri: daranno subito l’idea di quanto tutti – tecnici, società, tifosi e ovviamente i protagonisti, i calciatori – abbiano finora perso dall’inizio della stagione. LE CARTELLE CLINICHE. Il numero degli infortuni, innanzitutto: 224 cartelle cliniche già compilate dagli staff medici dei 20 club di Serie A. E questa classifica di dossier è assolutamente trasversale: guida la Juve con 17 “incidenti” dall’inizio del torneo, a quota 16 infortuni ci sono invece Roma, Inter e Atalanta, seguite da Sassuolo e Pescara (15). All’altro capo della classifica, ecco Crotone e Genoa: quattro infortuni a testa in queste prime dodici giornate di campionato, un bel primato al quale concorrono certo la bontà del lavoro svolto in fase di preparazione ma, inutile negarlo, anche una bella dose di fortuna. Perché il caso, l’imponderabile o semplicemente la sfiga mandano a farsi benedire qualunque lavoro di prevenzione curato nei minimi dettagli da staff tecnico e medico. Con esempi assolutamente clamorosi: scontri fortuiti tra compagno e compagno in allenamento, o un Samir dell’Udinese che, come ci ha raccontato Iachini, ex tecnico friulano, s’è fatto male andando a sbattere sul palo in una banale amichevole. I GIOCATORI COINVOLTI. L’altro numero che deve impressionare è quello dei giocatori coinvolti: finora ai box sono finiti in 193, vale a dire praticamente quattro rose al completo, visto che con la lista a 25 il conto viene giusto giusto. Qualcuno dal dottore c’è andato anche più di una volta e infatti sono 31 i “recidivi”: c’è chi ha subito due stop per motivi differenti ma anche chi – evidentemente alle prese con noie muscolari – paga una ricaduta magari per un rientro affrettato. LE PARTITE SALTATE. C’è un dato ancora più impressionante: il volume di infortuni si è tradotto in 684 partite potenzialmente saltate dallo squadrone degli infortunati, tenendo conto che molti sarebbero rimasti in panchina. Per dare un’idea: considerando che in ogni giornata di campionato si disputano 10 incontri, ce n’è abbastanza per completare un campionato e arrivare quasi alla 30ª giornata del torneo successivo… E ovviamente è un dato che si ferma ad oggi: ma pensate solo alle partite che continueranno a non giocare due come Milik e Florenzi… LA TIPOLOGIA. Per il 55,8% si tratta di infortuni muscolari: quelli più insidiosi da gestire nella fase del recupero e del rientro, quelli sui quali in teoria si potrebbe fare prevenzione se solo non si giocasse con questa frequenza. Gli infortuni di tipo traumatico sono il 42,4% (nella categoria “altro” sono poi incluse anche le indisponibilità per influenza etc.). Tra questi, ci sono in convalescenza ben 12 calciatori che hanno subito la rottura del legamento crociato. Marchisio e Rüdiger se lo sono portato dietro dalla passata stagione; Mario Rui si è rotto in estate, appena arrivato alla Roma che ora ha perso per lo stesso motivo anche Florenzi; Montolivo si è immolato per la causa azzurra; e Milik, appena diventato il nuovo idolo dei tifosi del Napoli, s’è rotto con la Polonia. Ma ci sono altri 20 casi di traumi distorsivi al ginocchio, magari con un interessamento dei legamenti che non ha richiesto però intervento chirurgico, e 16 traumi alla caviglia. Quattro i casi di problemi al menisco, un intervento che ha fermato, ad esempio, Marco Storari, portiere del Cagliari”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.