Corriere dello Sport: “Serie A: «Ripresa? Test sierologici e tamponi a tappeto, modello sicurezza anti-quarantena»”
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul Protocollo sanitario per la ripresa degli allenamenti e per la ripresa del campionato. I test sierologici sarebbero preferiti ai tamponi. Quando i giocatori arriveranno nei vari centri per le visite dovranno essere muniti di una autocertificazione dove specificano se hanno avuto sintomi o se sono stati a contatto con persone che li hanno avuti. Ma se un giocatore risultasse positivo? Di fatto sarà trattato come un infortunato e verrà isolato dal gruppo. Il Coni però vorrebbe rispettare le regole del Governo, con 14 giorni di quarantena per tutti, compreso chi ha avuto i contatti con l’eventuale positivo. Come da decreto. La Lega, invece, ha proposto uno stop di 5-7 giorni e l’isolamento solo per chi coinvolto. «È solo un problema di test, occorre pianificare una batteria periodica di tamponi a cui sottoporre i giocatori – dice Massimo Andreoni, docente di malattie infettive all’università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive (SIMIT) -. Una proposta fattibile e scientifica per riaprire il campionato in sicurezza per me è la seguente: test sierologici e tamponi prima di ripartire, tamponi prima di ogni partita e quarantena solo per i casi positivi, tenendo ovviamente tutti gli altri sotto stretto controllo medico per quanto riguarda sintomi di base: temperatura, tosse, raffreddore, cefalea, nausea, disturbi di olfatto e gusto. Lo staff sanitario della squadra dovrà tenere un diario clinico di ognuno, anche degli stessi sanitari e di chi lavora a contatto con la squadra. E quanto propongo non riguarda solo il mondo del calcio ma anche tutte le attività che impiegano più persone e che riaprono nella fase 2. Se c’è un operaio positivo in fabbrica che cosa accade? Si richiude la fabbrica per 14 giorni? O si trova un protocollo di sicurezza che però non porti a una fase 2 a singhiozzo. Calciatore positivo? Isolamento per il positivo, tamponi e controllo attivo nei giorni successivi per tutti gli altri senza bisogno di isolarli. Se compaiono sintomi in qualcuno nuovi tamponi prima della partita successiva e controllare se c’è qualcuno infettato che è asintomatico. E questo non solo per il calcio ma anche nelle altre attività produttive. Gli asintomatici vanno intercettati e messi in quarantena».