“Com’era la storia? «In Italia non si punta abbastanza sui giovani». Ecco, sfatiamo questo mito: in questo inizio di stagione, ben il 29% dei giocatori schierati in campo dalle 20 squadre di A è under 23. Niente male, se si confronta il dato con Premier League, dove sono 84 su 412 (20%) e con la Liga: 113 su 427 (26%). Certo, c’è ancora un po’ da lavorare e si può sempre migliorare. Arrivare al livello di Bundesliga o Ligue 1 ad esempio, dove rispettivamente hanno giocato (almeno un minuto) 106 under 23 su 348 (30%) e 149 su 424 (35%). Numeri alla mano quindi, in Italia siamo a 125 su 431. Molto meglio rispetto alle stagioni precedenti, dove le percentuali erano decisamente più basse: 19% nel 2011- 2012, 21% nel 2012-13, 25% nel 2013-14, 24% nel 2014-15 e 22% nella stagione scorsa.
Gli insostituibili. C’è chi sui ragazzi ci punta forte, e li ha messi in campo dalla 1ª giornata senza toglierli mai. Donnarumma (‘99) e Romagnoli (‘95) sì, ma non solo. C’è chi a 23 anni trascina una squadra e segna con la fascia da capitano al braccio: Mauro Icardi (‘93), sempre presente nell’attacco dell’Inter, indispensabile per De Boer che non l’ha mai sostituito. Responsabilità tra i pali a Posavec (‘96), che partita dopo partita ha conquistato la fiducia di De Zerbi a Palermo. Fiducia guadagnata anche da Linetty (‘95), vero faro del centrocampo della Sampdoria e pedina insostituibile per Giampaolo. Tutta esperienza per il Chievo, che ha schierato solo due giovani: Jallow (‘95) e Parigini (‘96), 9’in due.
«Non prenderemo altri portieri, abbiamo Posavec», parola di Zamparini. Così è stato. Rimpianti? Zero. Il portierino croato classe ‘96 è stata la scommessa (vinta) dell’estate del Palermo. «Sogno di giocare contro Higuain» aveva detto Josip. Detto, fatto. Ha giocato pure bene: un gol subito e tante belle parate. Palermo nel presente, ma in passato ha sfiorato il Catania: era il 2013, e i rossoazzurri non trovarono l’accordo sui bonus con l’Inter Zapresic. La Sicilia era comunque era nel destino di Posavec, e ora Zamparini si gode la sua intuizione”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.