L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di serie A in programma oggi tra Roma e Torino.
La Roma resta in emergenza, ma Josè Mourinho non perde il suo aplomb. Le ultime due vittorie consecutive, sei gol realizzati e nessuno incassato, hanno allontanato le critiche che frettolosamente erano arrivate al tecnico. La Roma si è rialzata grazie alle intuizioni del suo allenatore, che è riuscito a far fronte alle lacune della rosa prima con l’exlpolit di Felix, un ragazzino di 18 anni che ha scoperto andando a vedere le partite della Primavera e poi componendo un centrocampo con tre giocatori offensivi. «Lo stato d’emergenza si è solo spostato, dalla difesa al centrocampo», sospira Mourinho quando a Trigoria è già buio e l’allenamento è terminato da poco.
Il tecnico sa che oggi contro il Torino sarà più difficile e anche se ha recuperato un paio di terzini non sembra intenzionato ad abbandonare per ora il 3-5-2. L’emergenza si è spostata a centrocampo, dove mancheranno Cristante, Veretout e Villar. «In squadra abbiamo giocatori come Mkhitaryan, Ibanez, Mancini, che sono multifunzionali. Per una rosa come la nostra è fondamentale avere tre o quattro calciatori così che danno disponibilità a cambiare». Se nelle ultime tre partite era stato costretto dalle assenze a giocare a tre, questa volta ha la possibilità di scegliere: «Ora che abbiamo quattro difensori, qualora servisse, Mancini potrebbe giocare a centrocampo. Non sarebbe un problema perché lo ha già fatto in passato. Posso giocare a quattro o a cinque, ma senza terzini potevo giocare solo a cinque».