L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi tra Cagliari e Lazio.
Nessuno come Ciro. Duecento partite in Serie A con la Lazio e 142 gol. Cifra tonda da raggiungere stasera a Cagliari e chissà se segnerà un’altra volta, agganciando una leggenda come Silvio Piola, capace di firmare 143 reti in 227 presenze di campionato tra il 1934/35 e il 1942/43 in biancoceleste. Sarebbe un altro primato per Immobile, a cui da quattro mesi appartiene il nuovo record di gol totali (174 comprese coppe). Un’impresa straordinaria, forse mai troppo sottolineata, realizzata dal centravanti azzurro più discusso degli ultimi venti anni.
PODIO. Bastano un altro paio di dati per rendersene conto. In epoca moderna, nessuno ha segnato nel campionato italiano con la continuità e la regolarità di Immobile. Nell’era dei tre punti, Shevchenko realizzò 123 gol nelle prime 200 partite di Serie A con il Milan e Trezeguet 119 con la Juve. Sono gli unici ad avvicinarsi alle medie del capitano laziale. Per trovare attaccanti più prolifici di Ciro, bisogna tornare indietro di settant’anni e oltre. Peppino Meazza segnò 147 gol in 200 presenze con l’Inter tra il 1929 e il 1939 e Gunnar Nordahl ne aveva realizzate ben 166 dopo le prime duecento in campionato con il Milan tra il 1949 e il 1954 (dati segnalati da Massimo Perrone sul Corsera). Ciro, dunque, completerebbe il podio ideale con due mostri sacri del nostro calcio. Chiudendo il ragionamento, anche se all’epoca si giocava meno, Piola per segnare 143 gol in A con la Lazio impiegò nove stagioni. Ciro lo ha raggiunto e lo scavalcherà nel giro di sei stagioni e avendo giocato presumibilmente oltre 20 partite in meno. Numeri pazzeschi per la Scarpa d’Oro 2020, legatissima alla Lazio e pronto a onorare un contratto a vita, sino al 2026, come ha ricordato in settimana Alessandro Moggi, uno dei suoi due manager (l’altro è Marco Sommella).