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Corriere dello Sport: “Serie A, il fuorigioco cambia. Il SAOT arriva subito”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul fuorigioco semiautomatico in A.

Disinnescato il caso-Trentalange (l’ex presidente dell’AIA è passato in Figc ad inizio CF, lasciando dopo poco gli uffici di via Allegri, piuttosto scuro in volto), il Consiglio Federale, oltre a ratificare le sue dimissioni (arrivate domenica) e trasferire i poteri nelle mani del vice, Duccio Baglioni, ha affrontato i temi tecnici che riguardano gli arbitri, ufficializzando l’introduzione del SAOT (Semi Automated Offside Technology) a partire dalla prima giornata di ritorno, in programma il 27 gennaio 2023. Questo tipo di tecnologia, che la Fifa aveva annunciato per il Mondiale in Qatar, ma che la Uefa ha già utilizzato per la finale di supercoppa europea Real Madrid-Eintracht Francoforte e dalla fase a gironi della Champions, è già presente nei VOR di Lissone. Gli arbitri italiani stanno facendo pratica già da diverse giornate di campionato, prendendo dimestichezza con la novità e con le procedure. L’obiettivo era quello di partire subito, dopo la sosta mondiale, è stato deciso di arrivare ad inizio girone di ritorno, anche per conferire un minimo di linearità alla novità. Nel frattempo i direttori di gara continueranno a fare pratica nel Broadcaster Center della Lega. Il SAOT – già visto all’opera in ambito Uefa e, in maniera più continuativa, ai Mondiali – permetterà di risolvere in minor tempo le situazioni di fuorigioco, grazie ad una tecnologia avveniristica.

IL TOP, MA…. Si tratta di una tecnologia performante, grazie alle telecamere installate sul tetto di ogni stadio (di solito 10 o 12), in grado di seguire il pallone e tutti i calciatori, rilevando 29 punti del corpo (punti-data) 50 volte al secondo. In questa maniera il sistema riporta al computer le esatte posizioni in camp o, attraverso modelli tridimensionali, così da stabilire se uno sia o meno in fuorigioco. Il tutto in brevissimo tempo. Dunque si potranno pescare anche fuorigioco di minima entità, quelli per «millimetri» per intenderci, posto che le «posizioni note» in campo vengono fornite dal computer, ovvero stacco del pallone e posizione dell’ultimo difendente. Al VAR – un po’ come accade per i piloti d’aereo – verrà affidato il compito di controllo, per evitare eventuali malfunzionamenti della macchina. Perché è chiaro che un frame in più o in meno, ad esempio sulla partenza del pallone, possa andare ad inficiare sulla regolarità della decisione. Da qui l’importanza della presenza di VAR e AVAR. Ad oggi, tutti gli arbitri a disposizione di Gianluca Rocchi lo hanno già testato, anche nell’ultimo raduno dello scorso week end.

CASO D’ONOFRIO. Ampliato l’organico della giustizia sportiva, con gli arbitri sottoposti alla giustizia federale (ad occhio, fra i nuovi, non ci sono ex AIA), Gravina ha preso – come detto – atto delle dimissioni di Trentalange. L’AIA, in attesa di nuove elezioni (entro 90 giorni) è nelle mani del suo Richelieu , Duccio Baglioni. Il presidente federale ha ricostruito i fatti relativi alla vicenda D’Onofrio: dalla relazione del procuratore federale, Chinè, si evince che l’ex procuratore dell’Aia all’atto della nomina, avvenuta il 6 marzo 2021, era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, alla quale già permaneva dal 15 settembre 2020 e che nel periodo dal 9 settembre 21 al 6 settembre 2 non è stato autorizzato ad allontanarsi dalla propria abitazione. «Mi sono limitato a evidenziare quello che la procura di Milano aveva fornito su alcune azioni della stessa procura. Era agli arresti eppure ci risulta che sia stato tre volte a Roma. Se lo denunceranno per evasione non lo so, ma sicuramente il permesso non lo aveva. Negli interessi dell’Aia e del calcio italiano ho parlato a lungo con Trentalange dicendo che ci sono delle responsabilità e che la situazione era abbastanza critica, abbiamo già diverse tensioni e aggiungerne altre non sarebbe giusto. Ora comunque parte un meccanismo di controllo a 360 gradi molto più stretto. Una risposta la dovevamo dare».

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Redazione Ilovepalermocalcio