L’emergenza Coronavirus ha mandato in tilt il mondo del pallone, tutti i campionati sono fermi, anche se ora ci sono i primi segni di ripartenza. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sul nuovo decreto che entrerà in vigore dal 4 maggio, con gli allenamenti a squadre che inizieranno il 18. Oggi il Coni consegnerà al governo la Certificazione delle attività sportive nella quale sarà valutato il rischio di contagio di ognuna delle 387 attività italiane, ma, anche senza leggerlo, il comitato tecnico scientifico del governo ieri aveva già chiaro che per gli sport di squadra e quindi il calcio, il coefficiente di rischio è più alto. Se dunque la chiusura sul futuro del calcio non è stata netta, nel breve periodo non c’è stato neppure l’assist dei centri di allenamento. Gli esperti del comitato, su tutti Resta e Brusaferro, hanno consigliato il premier a non affrettare la ripresa del pallone con gli allenamenti nei centri tecnici e a creare una distinzione netta tra sport di squadra e sport individuali. Il pallone si potrà consolare con il fatto di poter comunque ambire a completare in tempo il campionato. I tempi però restano stretti e riprendendo gli allenamenti il 18 maggio, adesso ogni contrattempo sarà fatale.