L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Gaetano del Napoli, squalificato per un messaggio Whatsapp.
Gianluca Gaetano, giocatore del Napoli di 22 anni, salterà le prime due giornate di campionato per colpa di un messaggio scritto ad un suo amico su WhatsApp. Prima dell’ultima giornata della stagione scorsa, quando era in prestito alla Cremonese, aveva scritto al suo amico Vittorio Parigini, che giocava al Como, per chiedergli scherzosamente di lasciargli i 3 punti che sarebbero stati fondamentali per la promozione in Serie A. I due giocatori sono molto amici ma il gesto è stato considerato una violazione dei principi di lealtà sportiva dalla Procura Federale della Figc. Cosa ne pensano gli adolescenti? Massimiliano, 13 anni «La squalifica mi sembra esage rata, era chiaramente un messaggio ironico. Certamente se sei così esposto devi stare attento a quello che scrivi ma se penso ai messaggi che mando ai miei amici, mi rendo conto che quando scherzo non sto mai così tanto attento a quello che dico… Sarebbe scappato anche a me».
Alice, 19 anni
«Di sicuro ciò che si scrive è più importante di ciò che si dice a voce tra amici, per questo si dovrebbe sempre prestare attenzione, con i miei amici ho discusso un sacco di volte perchè non riuscivamo a capire il tono dei messaggi. Però il caso di Gaetano mi ha fatto un po’ ridere, bastava una multa».
Romeo, 13 anni
«La punizione penso sia esagerata. Un messaggio scherzoso non dovrebbe essere preso così seriamente però se sei un calciatore non puoi scrivere certe cose, è molto facile rischiare di essere fraintesi».
La realtà è che per i giocatori scambiarsi messaggi di questo tipo è illegale perché in qualche modo potrebbero influenzare prestazioni e risultati. Anche se spesso non ce ne rendiamo conto, quello che si scrive su Internet resta e ci rende responsabili di quello che diciamo, non importa se siamo calciatori di Serie A o compagni di classe. A Gaetano un messaggio è costato due partite di Serie A ma in altri casi potrebbe andare molto peggio, la prossima volta stiamoci tutti più attenti.