Corriere dello Sport: “Serie A. Campionato nel caos, salta Bologna-Inter: «Troppi casi di Covid». Juve-Napoli è a rischio, tre azzurri in quarantena”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caos covid in serie A.
Bologna Inter
Che la gara contro l’Inter sarebbe saltata il Bologna ha cominciato a capirlo verso le ore 18 dopo una lunga giornata di contatti con l’Azienda Usl di Bologna. Dopo le 21, mentre l’Inter era già arrivata in albergo, la conferma: secondo le disposizioni dell’Ausl non si giocherà nemmeno la gara di domenica a Cagliari, con il club rossoblù che ha già chiesto alla Lega anche il rinvio delle due partite. Fin dal primo mattino i medici sociali e l’amministratore delegato Claudio Fenucci hanno tenuto aggiornate le autorità sanitarie locali: nella notte tra martedì e mercoledì i dirigenti del club avevano avuto la notizia della positività anche del tampone di Gary Medel, che nelle ultime due sedute di allenamento, prima della rifinitura di ieri, aveva lavorato regolarmente con la squadra. Era l’ottavo rossoblù contagiato dal virus. Prima, durante le festività tra fine dicembre e inizio anno, era toccato a Dominguez, Molla, Viola, Hickey, e ancora, nelle ultime ore, a Van Hooijdonk, a Vignato, già però assente perché febbricitante da qualche giorno, e Santander che era rimasto in quarantena in Paraguay, dove è tutt’ora bloccato, dopo uno stretto contatto con una persona positiva. «Ci hanno sottoposto una relazione in peggioramento, per cui il dipartimento di sanità pubblica-ha spiegato il direttore generale dell’Ausl cittadina Paolo Bordon poco prima dell’ora di cena- sta per emettere un provvedimento in cui ci sarà scritto che non ci sono le condizioni per giocare la partita». E qualche ora dopo, con il Bologna che era comunque andato in ritiro con la consapevolezza del quasi certo rinvio, è arrivata la conferma. La sfida con l’Inter sarebbe stata rimandata. L’Ausl ha stabilito «L’isolamento per giorni 7/10 degli atleti risultati positivi ai test eseguiti nei giorni scorsi e comunque fino alla risoluzione dei sintomi, con prova di negatività a test diagnostico» e la stretta sorveglianza o la quarantena in base allo stato e alle tempistiche della vaccinazione. «Tutti i componenti del gruppo squadra non potranno partecipare ad eventi sportivi ufficiali per almeno 5 giorni fino a domenica 9 gennaio».Troppi i casi di contagi per andare avanti.
Juventus Napoli
Nel silenzio (quasi) surreale che s’avverte pure a distanza, le facce incredule che si notano a distanza, fuori da quella simil-bolla ch’è Castel Volturno, scrutano il vuoto pneumatico nel quale il Napoli ondeggia disorientato: è una vigilia perfida, sa di calcio e pure di mistero, però quando l’ennesimo tampone – quello di Meret e di un componente dello staff – annuncia che l’elenco dei positivi si è allungato, il pallone s’adagia assai distante dagli umanissimi pensieri di uomini che hanno un’anima. In un mezzogiorno veramente di fuoco, con la cosiddetta rifinitura che ha semplicemente ispirato un pizzico di disperazione, il Napoli si conta e non si ritrova: ha dodici calciatori, aggiungendoci Ghoulam che non ne fa una da titolare da dieci mesi; sta per recuperare, e si fa per dire, Elmas dal Covid; deve aggiungere sei «primavera», per riempire una panchina e probabilmente pensa che qualcosa – ispirata dal buon senso – possa accadere. E’ una giornata paradossale, tra indicazioni ufficiosi e comunicati ufficiali, ma a sera, ci sono più ombre che certezze: il Napoli ha in quarantena – nell’albergo del ritiro – Zielinski, Lobotka e Rrahmani e non è ben chiaro leggendo e interpretando i protocolli se possano esserci oppure no; ha lasciato a casa Spalletti con due suoi diretti collaboratori; ha sei casi accertati di Covid tra i calciatori; quattro magazzinieri che sono stati sostituiti all’ultimo istante; e non sa cosa ne sarà di questa sua Epifania, alla quale non parteciperanno (ovviamente) i tre giocatori impegnati in Coppa d’Africa. Potrà mai essere una partita seria, questa? Lo diranno i tamponi, stamani, se si giocherà, perché in presenza di un nuovo caso l’Asl di Torino potrebbe (dovrebbe) intervenire e finirebbe per saltare, a quel punto, la sfida con la Juve ma, presumibilmente, pure quella con la Samp, di domenica.