L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di serie A tra Cagliari e Milan.
Incendiare un sabato già di per sé rovente, tocca soprattutto al Milan. Pioli non chiede lo stesso festival del gol visto all’andata – i rossoneri ne rifilavano quattro al Cagliari – ma di irrobustire il primato con altre indicazioni magari sì. E pigia su questo tasto al cospetto di una vigilia non banale, il viaggio sull’isola precede una sosta che l’allenatore passerà in ogni caso al comando. Sta arrivando il momento del rush finale, le migliorie da imporre al Milan fanno parte dei diktat primaverili di Pioli. «Stiamo bene nella testa, e questo può aiutarci nella gestione dei secondi tempi. Certo, segnare qualche gol in più sarebbe l’ideale oltre a mantenere questa solidità difensiva. Mi aspetto una crescita della squadra nei finali di partita. Coi giocatori non ho mai parlato della classifica: semplicemente perché i giochi sono ancora tutti aperti, e virtualmente abbiamo un solo punto di vantaggio sull’Inter».
Classifica in via di definizione, allora, senza concedersi altre postille sulla contabilità delle partite o evidenziare fastidiosi asterischi. Di sicuro il Milan è padrone del proprio destino da qui al termine. Sarà un finale adrenalinico: tornare da Cagliari con la terza vittoria consecutiva aumenterebbe l’autostima rossonera. «Energia e pericolosità continua, questo chiedo alla squadra nelle prossime nove giornate», dice Pioli, mentre i rossoneri non prendono gol da 294 minuti. «Vedo un Milan con il morale alto, attento e concentrato. Ecco, credo che questa sia la linea da tenere. Per esempio, il nostro pareggio di Salerno deve servire molto come esperienza: è adesso che emergono fortissime le motivazioni e gli obiettivi, a cominciare dal Cagliari che pratica un calcio aggressivo. Mi fido di questo Milan perché ho visto nel gruppo una grande partecipazione. Per il resto, il mio segreto sta nel rapporto che ho con Gazidis, Maldini e Massara».