Corriere dello Sport: “Senza brio non è il solito Palermo. L’Andria si fa riprendere nel finale”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul pari del Palermo contro l’Andria.

La giornata storta al Barbera arriva proprio quando lo stadio si riempie per i biglietti a 1 euro (record stagionale di presenze) e tutti si aspettano la terza vittoria di fila. Invece il Palermo sbaglia partita e salva nel finale almeno l’imbattibilità casalinga al cospetto di una Fidelis Andria penultima ma coraggiosa nonostante mille inconvenienti, compreso il ko nel 1° tempo anche di Bubas e l’assenza all’ultimo istante di Sorrentino, non impiegabile per il green pass scaduto! In compenso il suo sostituto Antonio Messina, alla prima da titolare in stagione, va subito in gol sfruttando una topica di Crivello con la difesa rosa mal piazzata, cross di Gaeta e battuta facile da centro area.

In salita . E’ la prima volta in campionato che il Palermo va in sotto in casa ma soprattutto ne nasce una sfida diversa dalle previsioni. I rosa non riescono a prendere le misure, non hanno la spigliatezza di altre volte, mentre i pugliesi, sistemati 4-2-3-1 come l’avversario, escono con disinvoltura (molto bravo Urso) e rischiano poco. Per ragioni di turnover e fidandosi del gruppo al di là dei singoli, Baldini aveva compiuto una scelta inusuale sostituendo l’intera difesa rispetto ad Avellino, ma la mossa non ha pagato. In tono minore anche i protagonisti del successo di domenica, Valente e Brunori, che ha interrotto la serie monstre di 8 giornate consecutive a segno ed è stato anche bacchettato dal tecnico nel dopo gara.

Nella ripresa la pressione del Palermo è cresciuta ma a conferma di un pomeriggio no, è arrivato anche il rigore (mano di Riggio su iniziativa di Brunori) fallito da Floriano, il primo al Barbera da quando è rosanero. I cambi hanno funzionato, Felici a destra ha fornito più brio, procurando l’espulsione di Nunzella, e il corner su cui Luperini, con gran stacco di testa, ha acciuffato il pari. Nei minuti restanti lo stadio ha spinto la squadra («senza quel tifo avremmo perso» ha detto Baldini), ma super Saracco ha detto no a Somma e ancora a Luperini.