L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sulla tragica scomparsa di Seid Visin, suicida a 20 anni.
Era un ragazzo brillante di origini etiopi con un passato nelle giovanili del Milan e del Benevento. Piange Walter, il papà adottivo, e la sua Nocera. Piangono anche tutti quelli che lo hanno conosciuto, tra cui il suo antico compagno di stanza rossonero, Gigio Donnarumma.
Sollevata la questione razziale dopo una lettera scritta dal ragazzo due anni fa e spedita ai suoi amici e a uno psicoterapeuta: «Dinanzi a questo scenario socio-politico particolare che aleggia in Italia, io, in quanto persona nera, inevitabilmente mi sento chiamato in questione. Io non sono un immigrato. Sono stato adottato quando ero piccolo. Adesso, ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone… Qualche mese fa ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, prevalentemente anziane, si rifiutavano di farsi servire da me… Dopo questa esperienza dentro di me é cambiato qualcosa: come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato… La paura per l’odio che vedevo negli occhi della gente verso gli immigrati, la paura per il disprezzo che sentivo nella bocca della gente, persino dai miei parenti che invocavano costantemente con malinconia Mussolini e chiamavano “Capitano Salvini”…».