Corriere dello Sport: “Sebastiani: «Tiro al bersaglio sul mio Pescara. A gennaio compreremo»”

«Certa gente si deve mettere d’accordo con se stessa, decidere se sono un passionale o un affarista, poi ne riparliamo». Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, stavolta non fa prigionieri. Irritatissimo per le polemiche innescate, quasi per autocombustione, dopo la clamorosa sconfitta interna contro l’Empoli, rigetta ai mittenti tutte le accuse. «Qui qualcuno apre la bocca senza sapere quello che dice. Come si fa a mettere in dubbio la mia volontà di salvezza, con quella stupidaggine del “paracadute” in caso di retrocessione? Quando mi definiscono un affarista non mi offendo, anzi lo ritengo un complimento perché guardare al bilancio della propria società è da persone mature. Ma proprio perché ho questa visione lungimirante mi voglio salvare a tutti i costi, mi sembra che qualsiasi persona dotata di un minimo di razionalità possa comprendere quali siano i benefici economici di un altro anno in serie A. Al contrario, se fossi un passionale, uno che non bada ai conti, potrei fare danni permanenti. Io penso al futuro della squadra della mia città, anche se sono stufo di sentire certi discorsi. A fine agosto tutti, e voglio dire tutti, si complimentavano per il nostro mercato, avendo mantenuto l’intelaiatura della squadra dello scorso anno. Adesso, invece, non siamo adeguati, manca fisicità, etc. etc.». Sebastiani è un fiume in piena e serve ogni tanto alzare una diga per frenarlo, ma è … inutile. «Noi non abbiamo mai detto o pensato che la serie A sarebbe stata una passeggiata, che ci saremmo salvati a Natale. Sappiamo di dover lottare fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. La verità è che le prime partite avevano illuso soprattutto quelli che non sono grandi conoscitori di calcio. Noi, invece, sapevamo che sarebbero arrivati i momenti difficili e li stiamo affrontando con determinazione e consapevolezza, senza isterismi».

«IL DIESSE LEONE AL LAVORO». Poi, istintivamente, introduce il discorso sul mercato. «Su quel fronte siamo sempre vigili, al contrario di quello che sostiene qualcuno. Il nostro direttore sportivo. Luca Leone, ha contatti quotidiani con una marea di operatori, siamo pronti a fare quello che serve a gennaio. Ma non ad assecondare tutte le proposte, che definirei “singolari”, che ci arrivano da certi personaggi. Sappiano noi cosa fare, non ci servono consigli interessati».Il discorso scivola sulla squadra. «I nostri calciatori sono tutti bravi ragazzi, a prescindere dai requisiti tecnici hanno valori morali, adesso però devono capire che oltre alla qualità serve il carattere, dobbiamo diventare più battaglieri, sportivamente cattivi. Nessuno ci regalerà niente, dobbiamo prendercelo da soli. Ma come non vogliamo regali, neppure ci va sottratto quello che ci appartiene. Non vorrei pensarlo, ma dopo la filippica di Preziosi contro di noi mi sembra che si stia insinuando un atteggiamento subdolo. Il rigore che ci è stato negato domenica è troppo clamoroso, quel fallo di mani di Cosic era incredibilmente plateale per non essere visto da nessuno. Ricordo che noi abbiamo avuto Zampano squalificato due giornate con la prova tv per comportamento antisportivo, mentre il portiere Skorupski, che ha fatto molto di peggio provocando uno stadio intero, è stato punito solo con 10mila euro di multa».

«HO LE SPALLE LARGHE». Infine, il grido di battaglia. «Ora tutto sembra congiurare contro di noi, ma forse non sapete che per me è questo il momento di maggiore stimolo. Nei periodi difficili si tirano fuori gli attributi, quello che farò io. Adesso c’è bisogno del presidente e io ho le spalle larghe!»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.