Corriere dello Sport: “Scatto Inter, Palermo trema. Ansia rosanero: adesso la zona B è più vicina”
La sconfitta rimediata ieri sera dal Palermo sul campo dell’Inter ha permesso al Frosinone terzultimo, vittorioso sull’Udinese, di restare a -1 dai rosanero. Animi opposti, invece, in casa nerazzurra, con Mancini che è tornato a vincere in campionato. Di seguito l’analisi riportata dall’odierna edizione de “Il Corriere dello Sport”: “Il Milan ricacciato indietro, la Fiorentina a un tiro di schioppo, appena 2 punti, e nemmeno la Roma è scappata con i suoi 5 punti in più, ma con lo scontro diretto da giocare. E’ stata una buona serata per l’Inter, anche perché ha dato l’impressione di aver individuato finalmente un’idea di squadra, quella con due mediani e tre rifinitori più Icardi. Lo stesso non si può dire del Palermo che a San Siro, contro i nerazzurri, non ha mai vinto. Ma questa nuova sconfitta più che sulla storia pesa sul presente: il Frosinone adesso è solo un punto dietro e domenica sera i siciliani incontrano il Napoli. INTER, 80′ FATTI BENE. L’Inter ha giocato per 80 minuti con un buon ritmo e un ottimo lavoro dei tre rifinitori Ljajic-Palacio-Perisic. Stavolta il trio ha inglobato anche Icardi (gol e assist) costringendo il Palermo a difendersi con qualche affanno. La partenza della squadra di Mancini è stata simile per atteggiamento (non per ritmo: era impossibile toccare gli stessi livelli) a quella di mercoledì con la Juve. Dieci minuti e Ljajic ha fatto crollare l’impalcatura tirata su con fatica da Iachini. Altri dieci o poco più e quel che restava del Palermo è stato sepolto dalla rete di Icardi. L’impalcatura si basava su cinque difensori in linea, più Maresca davanti alla difesa, già nell’impostazione erano sei uomini difensivi, a cui si aggiungeva Chochev sulla sinistra dove l’Inter alternava Ljajic, Perisic e Palacio. Con due gol sulla schiena e con un’altra occasione creata e sciupata da Ljajic poco prima della mezz’ora, c’era da chiedersi come il Palermo poteva ricostruire la sua partita su un campo dove, in tutta la sua storia, non ha mai vinto. I COLPI DI VAZQUEZ. Bastava dare un’occhiata alla formazione e al campo per avere una risposta: il Palermo poteva ricominciare affidandosi all’unico giocatore di classe cristallina, l’unico in grado di contrastare, e talvolta superare, l’Inter sul piano tecnico, ovvero Franco Vazquez. Il dribbling non gli è mai mancato e a San Siro ne ha fatto ampio uso per dare smalto al suo attacco. E’ stato suo il primo tiro in porta dei siciliani, sua la rete che ha riaperto la partita nel finale del primo tempo. L’Inter aveva rallentato nell’ultimo quarto d’ora e il Palermo, con un bel pressing di Hiljemark e un paio di attacchi di Rispoli sulla destra, si era ripreso. Il gol di Vazquez è nato da un errore d’impostazione dell’Inter, capace di prendere un contropiede in casa, sul 2-0, a pochi secondi dalla fine del tempo, più o meno un record: Rispoli ha trovato via libera (gliel’ha concessa Nagatomo, che Mancini aveva spostato a sinistra) prima di crossare per Vazquez. L’ASPETTO PSICOLOGICO. Per 10 minuti, i primi del secondo tempo, l’Inter è ripiombata nelle sue paure, consentendo al Palermo di rientrare in partita. Balbettava, indugiava, soffriva il palleggio degli avversari. Sembrava sul punto di perdere contatto con la gara. Per affrettare i tempi, però, i siciliani hanno alzato la linea di gioco lasciando ai nerazzurri lo spazio che Icardi (con il cross da destra) e Perisic (chiudendo quel cross con un tuffo di testa sul secondo palo) hanno sfruttato nel migliore dei modi per rimettere le cose a posto. Qualcuno poteva pensare che la netta flessione fosse dovuta ai 120′ di Coppa Italia con la Juve di mercoledì scorso e invece il gol del 3-1 ha dimostrato che il problema è nella testa di una squadra che non è convinta ancora del tutto delle sue qualità visto che, riportato il vantaggio nei margini di sicurezza, ha ripreso serenamente a giocare. NUOVO ATTACCO. Iachini ha provato a dare nuove energie all’attacco con Quaison e Djurdjevic, ma ora l’Inter era ben dentro la partita, teneva l’iniziativa e chiudeva senza problemi gli spazi cercando il quarto gol. C’è stato solo un episodio in cui i due nuovi palermitani hanno fatto paura a Carrizo. Un attimo di Palermo prima che l’Inter chiudesse la giornata avvicinandosi alla Fiorentina“.