“Santana freme «Io e il Palermo una cosa sola»”
Mario Alberto Santana, è sicuramente il giocatore più rappresentativo del nuovo Palermo, lui che è stato uno dei grandi protagonisti dei primi anni della gestione Zamparini in Serie A. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sul talento di Comodoro Rivadavia, che sta recuperando dall’infortunio al tendine d’achille. Nonostante l’infortunio il giocatore è sempre stato tenuto in grande considerazione da tutta la squadra e soprattutto dall’allenatore, Rosario Pergolizzi, queste le sue parole: «Mario ha continuato a essere il numero uno, la guida, dimostrando attaccamento alla società e ai compagni. Ragazzo intelligente, si sente palermitano a tutti gli effetti, incarna lo spirito del gruppo». E c’è un motivo: Santana vede un futuro in rosa, sulla strada dei 39 anni e di un’avventura che, dopo Intanto procede il recupero dalla rottura del tendine d’achille. Roberto Matracia, responsabile sanitario del Palermo, ha rivelato che il recupero del giocatore argentino sta procedendo molto velocemente, queste le sue parole: «Sta recuperando velocemente ,ha iniziato a correre e si allena quotidianamente, seguito dallo staff medico. Non possiamo ancora dire quando rientrerà, prima deve passare da carichi di lavoro più intensi. Paradossalmente, il fatto che la stagione si allunghi, gli dà possibilità di tornare protagonista. Il suo e il nostro obiettivo è di vederlo in campo per l’ultima di campionato in modo da festeggiare rientro e promozione». Ieri Santana ha parlato ai canali ufficiali del club rosanero, parole da vero leader: «Un onore essere il capitano di questa squadra. L’affetto dei compagni e della società è stato importante, in questi mesi drammatici. Il loro entusiasmo mi dà la carica per tornare a giocare al più presto. Vorrei esultare due volte: per me e per la C. C’è tanta voglia di normalità e di pensare di nuovo al calcio». E’ stata una settimana molto intensa, difficile parlare di pallone, il nostro pensiero è rivolto a chi sta soffrendo per questa emergenza mondiale. Siamo d’esempio per tantissimi giovani e dobbiamo essere i primi a seguire il corretto comportamento: restare assolutamente a casa».