“«Ho lavorato con presidenti pirotecnici come Gaucci e Cellino. Secondo lei, posso essere preoccupato di lavorare con Zamparini del quale sono anche buon amico?». CREDIAMOCI. Il sorriso di Nicola Salerno, 60 anni, materano, figlio del senatore Carmelo Francesco Salerno, storico presidente che portò il club lucano in B, tradisce la saggezza del veterano. Dal 16 gennaio scorso, Salerno è il direttore sportivo del Palermo dove ha portato Diego Lopez, con il quale aveva condiviso gli anni di Cagliari, teatro in tempi diversi, di tre esperienze professionali. «Il bilancio di Lopez è incoraggiante e ha riacceso la speranza. Due partite, il clamoroso pareggio di Napoli, la sofferta vittoria sul Crotone , 4 punti in 180 minuti, ma, soprattutto, la nuova convinzione che anima la squadra. La convinzione che nulla sia perduto e tutto sia ancora possibile. Purché ci crediamo sino alla fine». IL MERCATO. Salerno dispensa pillole di buon senso e di equilibrio, quanto mai indipensabili in una società e in una squadra che da un anno e mezzo vivono sull’ottovolante zampariniano: «Praticamente, non abbiamo fatto mercato: non potevamo permettercelo. Ma sono convinto che Lopez sia il nostro migliore acquisto. E’ il primo ad essere consapevole di quanto arduo sia l’obiettivo salvezza ed è anche il primo a crederci. Lopez è sempre stato un leader silenzioso, uno che riesce a farsi ascoltare senza alzare la voce. Con lui ho condiviso sette anni di esperienze ricche di soddisfazioni, ma abbiamo vissuto insieme anche i momenti di delusione. Ci hanno fortificato». WATFORD. Salerno ha firmato per un anno e mezzo. Alle spalle si è lasciato Ravenna, Licata, Triestina, Messina, Catania, Cagliari, Foggia, Salernitana; Messina, Grosseto, ancora Catania, ancora Cagliari e poi Leeds con Cellino e Watford con i Pozzo. Ha esperienza e capacità necessarie per affrontare la tempesta. Purché Zamparini lo lasci navigare”. Queste le parole di Nicola Salerno, rilasciate ai microfoni de “Il Corriere dello Sport”.