L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla cessione della Salernitna.
Doppia partita per la Salernitana, stasera impegnata in Coppa Italia al Ferraris contro il Genoa e contestualmente alle prese con la vicenda del cambio societario, da cui dipende il futuro del club. Colantuono lascia a casa Ribery e Bonazzoli, Veseli è indisponibile e allora il tecnico romano convoca tre Primavera (Motoc, Russo e Cannavale), rispolvera Kalombo, fuori lista in campionato e ritrova Djuric, Gondo e Vergani.
Ma più che alla gara di stasera i tifosi sono ovviamente interessati agli sviluppi della vicenda societaria. Non ci sarebbe stato alcun incontro, ieri, tra consulenti dei trustee e legali della Figc, forse solo un contatto telefonico. Domani, al massimo giovedì mattina, Widar Trust e Melior Trust renderanno nota la loro decisione. Sarebbero arrivate tre proposte, ma due sarebbero quelle più rispondenti ai requisiti richiesti: una farebbe riferimento al finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, dietro la quale ci sarebbe un fondo arabo (è la proposta che coinvolge imprenditori del settore cinematografico e televisivo), l’altra sarebbe di un gruppo svizzero, la terza di un pool di costruttori romani. L’offerta più alta sarebbe di 25-30 milioni. Il punto è un altro: le proposte, come previsto nel punto j della nota dei trustee del 5 ottobre scorso devono «essere accompagnate da documentazione attestante la sussistenza del credito per effettuare l’operazione fornita da un primario istituto di credito bancario». Questa è una condizione indispensabile e solo domani si saprà se sarà stata rispettata.
Ieri sera, durante la trasmissione di Telecolore “Gol su Gol”, il notaio salernitano Roberto Orlando ha dichiarato: «Se non dovessero esserci entro il 15 dicembre proposte ritenute congrue dai trustee, io e un gruppo di amici, tra i quali l’avvocato Michele Tedesco, siamo pronti a fare un’offerta. Il nostro intento non è speculativo: vogliamo solo evitare che la Figc possa estromettere la Salernitana dal campionato, poi saremo pronti a vendere a chi vorrà, senza alcuna forma di guadagno».