L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Arabia che aspetta Ronaldo.
Per dirla con le sue parole, tanto si è detto e tanto si è scritto. Anche del futuro, che sembra abbastanza delineato: l’Arabia Saudita è l’unico Paese che si sia mosso con decisione per ospitarlo, anche per accompagnare un piano globale di investimenti nel calcio. A Riad vogliono prendersi il Mondiale del 2030, magari anche un’Olimpiade, e stanno entrando con decisione sul mercato dei diritti televisivi del calcio. Un testimonial come Cristiano Ronaldo, il calciatore più popolare del mondo, è essenziale per abbeverare il progetto di visibilità mediatica.
LA CHIAMATA. La squadra che lo ha cercato è l’Al Nassr, allenata dall’ex romanista Rudi Garcia. Sono circolate cifre pazzesche sul possibile stipendio, circa mezzo miliardo di euro fino al 30 giugno 2025. In verità sembra che la proposta economica sia decisamente inferiore. E che la trattativa, impostata addirittura prima del trasferimento al Manchester United, sia ancora da definire. Lo stesso Cristiano, qualche giorno fa, ha assicurato di non essersi accordato con nessuno e di voler rimandare ogni valutazione sul futuro professionale alla fine del Mondiale.
CHI LO VUOLE? Ora però è il momento di scegliere, suo malgrado, causa eliminazione del Portogallo. La «triste fim», come l’ha definita il quotidiano sportivo Record sulla propria prima pagina che mostra Ronaldo in ginocchio con le mani sul viso. Cristiano è arrivato in Qatar da svincolato, dopo la risoluzione consensuale del contratto con gli inglesi, e ha affidato al potente manager Jorge Mendes il compito di sondare i principali Paesi europei per capire se esistano eventuali approdi. Turbato dalle due panchine al Mondiale, Ronaldo avrebbe voglia di dimostrare a tutti di essere tuttora un calciatore determinante anche in un campionato di prima fascia: in questa stagione in fondo ha segnato 6 gol alla media di uno ogni 289 minuti.
Il periscopio di Mendes per il momento non ha scovato interlocutori ambiziosi. I colloqui con il Chelsea e il Psg non sono stati produttivi. A oggi, Ronaldo può accettare l’offerta saudita oppure valutare l’idea di volare negli Stati Uniti dove però gli ingaggi non sono all’altezza delle sue pretese. In Arabia, che rimane la meta più probabile, sarebbero sicuramente più generosi e remunerativi, riconoscendogli un ruolo da star di cui sente più che mai il bisogno.