Corriere dello Sport: “Roma, i Friedkin vogliono l’Everton. Multiproprietà: le nuove regole dettate da Nyon”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla questione Multiproprietà e le nuove regole dettate da Nyon.
Goodison Park, Liverpool, Merseyside, Inghilterra – In una calda mattinata estiva, una notizia sorprendente ha scosso il mondo del calcio: il Friedkin Group, già noto per il controllo della Roma, ha avanzato un’offerta ufficiale per acquisire una quota significativa dell’Everton Football Club. Questa mossa potrebbe segnare una svolta epocale per la storica squadra di Liverpool.
La Trattativa
Le cifre precise dell’affare non sono state rivelate, ma il proprietario dell’Everton, Farhad Moshiri, sembra disposto a negoziare una graduale uscita. L’Everton ha attraversato stagioni difficili, senza mai superare il decimo posto in campionato dal 2019 e rischiando la retrocessione a causa di penalizzazioni per violazioni delle regole sulla sostenibilità finanziaria. La situazione finanziaria critica e la delusione dei tifosi, mitigata solo dalla vittoria nel derby contro il Liverpool, hanno spinto Moshiri a considerare l’offerta del Friedkin Group.
Il Nuovo Stadio: Una Gallina dalle Uova d’Oro
Uno dei principali motivi per cui il Friedkin Group è interessato all’Everton è il nuovo stadio che sostituirà Goodison Park. Situato su uno dei docks di Liverpool, questo stadio da 900 milioni di euro e 52.000 posti rappresenta una straordinaria opportunità economica. Progettato dall’architetto Dan Meis, l’impianto è destinato a diventare un punto di riferimento, molto simile all’importanza strategica che lo stadio di Pietralata avrà per la Roma.
Riflessioni e Implicazioni
Se l’operazione andasse a buon fine, i Friedkin diventerebbero comproprietari di tre club europei: la Roma, il Cannes in Francia e l’Everton. Lina Souloukou, CEO della Roma, ha rassicurato i tifosi dichiarando che la società non è in vendita e che l’espansione verso l’Everton non influenzerà negativamente il progetto di crescita della Roma. Al contrario, potrebbe offrire opportunità di sinergie e sviluppo tra una realtà della Premier League e la Roma.
Con il cambio di format delle coppe la Uefa ha di fatto anche dato un assist alle multiproprietà. Di base uno stesso soggetto non può avere influenza su più club partecipanti alle competizioni Uefa, quindi avere la maggioranza delle azioni o comunque controllare voti di altri ed essere in grado di orientare le scelte del board di un altro club. In quel caso, la licenza Uefa sarà garantita solo a un club: priorità a quello che si qualifica alla coppa più importante; in caso di “parità”, si procede con il ranking Uefa e quindi con il ranking del Paese di appartenenza dei club. Il secondo club può eccezionalmente essere “retrocesso” in altra competizione se non è possibile l’incrocio con l’altra società (anche nei turni preliminari).
Ed eccoci all’eccezione: nessuna limitazione se un club si qualifica direttamente al girone di Champions e l’altro a EL o Conference; un club si qualifica a playoff o terzo turno del percorso piazzato di Champions o al girone di EL e l’altro alla Conference.
Nel caso di Italia e Inghilterra lo scenario è molto semplice: tutte le squadre si qualificano di diritto ai gironi di Champions ed Europa League e al playoff di Conference. In questi casi l’incrocio fra due club collegati non sarà mai possibile a patto che non siano iscritti alla stessa competizione.