L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’incubo Tonali che rischia altri mesi di stop.
La sabbia che scorre lenta nella clessidra di Sandro Tonali rischia di essere spazzata via da una nuova tempesta. Oggi mancherebbero 150 giorni alla fine di un’agonia, cioè ai 10 mesi di stop patteggiati lo scorso 26 ottobre con la procura della Figc per il caso scommesse che ha coinvolto e travolto il centrocampista della Nazionale nel momento migliore della propria carriera.
Dieci mesi più altri otto di “pene alternative”, cioè incontri, seminari, terapie, progetti e testimonianze di come la ludopatia possa straziare una giovane vita di successo. Ieri il mondo di Sandro è nuovamente crollato, come nei giorni dell’inchiesta di Torino, degli interrogatori e del blitz della polizia a Coverciano: la federazione inglese ha infatti deferito il calciatore italiano per aver puntato sulle partite di Premier ben 50 volte, tra il 12 agosto e il 12 ottobre 2023, periodo nel quale l’ex Milan si era già trasferito nel Newcastle.
Secondo le procedure britanniche, Tonali avrà tempo fino al 5 aprile per rispondere alle accuse di «violazioni di condotta». Intanto potrà continuare a godere del supporto del proprio club, che in estate lo ha pagato circa 80 milioni bonus inclusi dal Milan e che anche ieri in un comunicato ha manifestato «pieno sostegno».
Tonali rischia grosso: nel concreto, di rimandare ulteriormente il ritorno in campo e di veder macchiata un’altra volta una reputazione già fragile. Per l’Italia è già sospeso e la pena è stata estesa dalla Fifa in ambito internazionale. Ma i fatti sono nuovi dal punto di vista degli inquirenti inglesi che hanno il diritto di deferire, indagare (come stanno facendo) e disporre un’appendice di squalifica di altri mesi.
La FA non ha ancora specificato se Sandro abbia scommesso sulle gare del Newcastle, così come lui stesso ha ammesso di aver fatto sulle partite del Milan quando si trovava in Italia, anche se dai primi rumors appare probabile. Gli inglesi potrebbero anche considerare già sufficiente la squalifica figlia del patteggiamento con la procura Figc. Il 12 ottobre, data dell’ultima puntata attribuita al calciatore, è curiosamente il giorno dell’intrusione della polizia nel ritiro della Nazionale e del conseguente sequestro dei suoi dispositivi elettronici e di quelli del collega Zaniolo.