L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla serie B e riporta le parole di Leonardo Semplici.
La Spal è lontana, ma resta un’esperienza indelebile. Leonardo Semplici aspetta la chiamata giusta, il progetto concreto. E continua a studiare e a osservare il calcio italiano. Non solo quello di A. Chi vince il campionato di B? «Frosinone e Reggina sono d’avanti a tutti con merito. Il club ciociaro ha lavorato bene, la proprietà e il direttore Angelozzi hanno scelto calciatori esperti e giovani di prospettiva. Anche la Reggina sta costruendo qualcosa d’importante. Grosso e Inzaghi meritano di stare lassù. Ma non è finita».
Tra le antagoniste chi la convince di più? «Il Pisa. D’Angelo ha ridato slancio alle ambizioni dei nerazzurri, solo pochi mesi fa a un passo dalla A. Mi sta piacendo il Bari . Mignani pratica un calcio concreto, spinto da un pubblico eccezionale. La multiproprietà? Non sarà un impedimento alla lotta per la promozione. I De Laurentiis hanno idee chiare».
Tra le delusioni chi mette? «Qualche grande in ritardo. Ma chi retrocede può incontrare difficoltà. È capitato in passato un po’ a tutti, anche alla Spal che, comunque, ora è squadra da salvezza tranquilla. Averla costruita per un altro allenatore ha un po’ complicato le cose. Ma il mercato può aiutare ad aggiustare tutto. E De Rossi, pur da subentrante, riuscirà migliorare. Me lo auguro».
Sorpreso dal Cagliari attardato? «Con Genoa e Parma era tra le favorite, ma non ha mantenuto le promesse finora. L’arrivo di Ranieri può aiutare a rientrare. C’è tutto il tempo di recuperare».
La retrocessione non è stata digerita da squadra e tifosi. Ha influito? «Per il Genoa meno. Il Cagliari ha patito anche il modo in cui è arrivata la retrocessione».
La lotta per la salvezza? «Classifica delineata, ma il mercato può cambiare lo scenario. Servono elementi di categoria e funzionali a un progetto chiaro».
Serie B fucina di talenti. «Dobbiamo saper valorizzare i nostri giovani. Anche le seconde squadre possono aiutare anche in funzione Nazionale».
Un fine anno triste per la scomparsa di grandi campioni. Eppure c’è stato spazio per violenze. «Dovremmo riflettere tutti. Ed evitare comportamenti delinquenziali. Il calcio è gioia».