L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle parole di Gravina, presidente della Figc, in merito alle multiproprietà. Ma non solo.
Esistono due categorie di dirigenti: chi fa i conti nel presente, cercando di farli quadrare al meglio delle proprie possibilità, e chi immagina il futuro, disegnando scenari possibili. Gabriele Gravina sostiene di far parte della seconda specie. Ecco perché il suo progetto di riforma del sistema calcio «non può essere ridotto a una semplice operazione matematica».
Ma per una vera rivoluzione culturale servono norme in grado di dare stabilità. Una di queste si pone un obiettivo chiaro: bandire la multiproprietà. «Il 30 settembre porteremo in Consiglio Federale la norma contro le multiproprietà tra società di calcio – ha dichiarato Gravina, ieri in visita al Comitato Regionale della Calabria, a Catanzaro – Daremo il tempo tecnico per le situazioni in atto, ma non ci saranno più deroghe». Ai doppi padroni resta una sola possibilità: «Avere squadre nel mondo dilettantistico e professionistico». «Ma ripristineremo il principio dello Statuto che vieta qualunque forma di partecipazione anche l’1%. Così risolviamo questo problema». Insomma, siamo ben oltre il concetto di “maggioranza” o “minoranza” delle quote.
Il caso Lotito, con la querelle Lazio-Salernitana decisa sul filo di lana a inizio luglio e con un trust prima bocciato e poi accettato, insegna che bisognerà trovare in fretta una soluzione alle altre due situazioni considerate “a rischio”: quella tra Bari e Napoli che fanno entrambi capo alla famiglia De Laurentiis e la meno conosciuta Mantova-Hellas Verona con la doppia gestione di Maurizio Setti. «Oggi ci sono solo due situazioni – ha spiegato Gravina – La Salernitana deve risolvere il problema in tempi rapidi. E glielo auguro». I campani devono uscire dal trust entro il 31 dicembre e affidarsi a un nuovo imprenditore, pena l’esclusione dal campionato. Le norme federali già prevedono un divieto per le multiproprietà, come stabilisce l’articolo 16 bis delle Noif e l’inosservanza del divieto “costituisce illecito”. Ma c’è un passato da “bonificare” senza più deroghe. Nell’idea di Gravina, DeLa e Setti dovranno fare una scelta netta entro due stagioni. Il 2023-24 non è poi così lontano.