Corriere dello Sport: “Ribery: «A Salerno per la salvezza»”
Giornata speciale per Franck: visite mediche, la firma sul contratto e l’accoglienza da star allo stadio Arechi con diecimila tifosi granata
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’arrivo di Ribery a Salerno, riportando le prime parole in granata del francese.
Mes dames et messieurs, les jeux sont faits: e mentre nell’atmosfera magica, persino un po’ mistica e surreale, Franck Ribery trasforma il 6 settembre in un giorno speciale, Salerno s’infila nel proprio sogno e se ne va a spasso con la fantasia.
Alle 16,25, tra generazioni che si perdono pure tra le lacrime, il calcio diviene lo spartiacque di questo mondo ora abbagliato dall’incedere leggero d’un alieno che, incurante del proprio passato, scende nell’Arechi per caricarselo sulle spalle e portarselo in giro su quella slitta che custodisce un gigantesco forziere che Franck Ribery adagia oltre l’orizzonte: «Io sono qua per salvarmi con la Salernitana». Non c’è posto per le rievocazioni, quelle appartengono ad un vissuto che fa bella mostra di sé ma che viene confinato ai margini di questa sfilata in cui non c’è un rito ma un’emozione collettiva.
Ma come è nata questa «pazza» idea?
«Me ne ha parlato Alain, poi Davide, poi ho sentito Fabiani in video conferenza e non ho avuto alcun dubbio. Ho solo chiesto ad Angelo di darmi il tempo di parlarne con mia moglie e con i miei cinque figli, avevo bisogno del loro parere. Ed è stata dura, ovviamente, separarsi, però verranno spesso qua e io andrò quando potrò a Monaco. Ma Salerno mi ha conquistato subito, mi è sembrato immediatamente di essere a casa mia. È vero, ho avuto la fortuna di vincere tanto però certe sensazioni restano dentro e questa avventura me le ha subito stuzzicate».
Salvarsi è la vostra missione…
«Voglio rendermi conto e capire cosa posso fare. Mi accorgerò di cosa siamo, ma parlerò con il mister, con i compagni, dei quali ho rispetto. Il segreto sarà il gruppo, qui dovrà esserci una famiglia che affronterà assieme i momenti difficili e vivrà in sintonia la propria battaglia. E la Salernitana non sarà solo una squadra di calciatori ma è un’equipe in cui sarà indispensabile l’aiuto di chiunque, magazzinieri, massaggiatori, medici, staff tecnico, dirigenziale e, chiaramente, tifosi».