L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Superlega.
Stesso tribunale, ma giudice diverso a distanza di un anno e conseguente ribaltone. Il “Mercantil” n. 17 di Madrid, quello che aveva bloccato sul nascere possibili sanzioni nei confronti delle società che avevano ideato la Superlega ora ha fatto dietrofront, accogliendo il ricorso dell’Uefa e di Ceferin, nemico giurato del progetto nato e poi messo in un cassetto in un batter d’occhio. Era il 21 aprile 2021, due giorni dopo l’annuncio della nascita della Superlega attraverso i comunicati congiunti dei 12 club fondatori, 9 dei quali si sono tirati poi indietro travolti dall’indignazione pubblica. Il giudice Manuel Ruiz de Lara fu particolarmente celere nell’intimare a Fifa e Uefa, con misure cautelari, di astenersi da possibili procedimenti disciplinari e sanzioni nei confronti delle società interessate.
POSSIBILI SANZIONI. Ne è nato un ricorso, presentato da Ceferin, discusso nella capitale spagnola il 1° aprile e accolto dal nuovo giudice della sezione numero 17 del tribunale, Sofia Gil Garcia, in carica da quattro mesi. A distanza di un anno, le misure cautelari sono state rimosse e l’Uefa può quindi ricorrere a provvedimenti disciplinari o sanzioni nei confronti dei tre club che non si sono mai tirati indietro: il Real Madrid, il Barcellona e la Juventus. Nell’ordinanza di 18 pagine pubblicata ieri il Tribunale spagnolo ritiene che «i soci attori e le società sono persone giuridiche indipendenti e comunque, al momento dello sviluppo del progetto, erano perfettamente consapevoli delle possibili conseguenze, che non hanno impedito l’adozione di impegni di finanziamento». ll giudice Gil Garcia ha inoltre definito «ragionevole e giustificato» il sistema di preventiva autorizzazione alle competizioni alternative da parte di Uefa e Fifa «al fine di preservare pari opportunità per i club che partecipano al mercato sportivo», in quanto la capacità economica delle società calcistiche è «molto disuguale» e questo influenza le reali possibilità di sviluppo di una competizione, sia finanziata dai club o da terzi, come è il caso della Superlega.
UN ALTRO RICORSO. Le parti si dovranno dunque ritrovare il 14 giugno a processo, ma nel frattempo è già partito il ricorso al Tribunale Provinciale di Madrid da parte dei tre club ‘ribelli’. «L’UEFA – come si legge in una nota rilasciata dalla federcalcio europea – accoglie con favore la decisione e ne sta valutando le implicazioni». Non è detto che possa approfittare subito del via libera concesso dal tribunale madrileno e far partire il processo disciplinare, ma l’intenzione di Ceferin, almeno inizialmente, era quella di escludere dalle competizioni Uefa le squadre interessate oltre che di multarle pesantemente.
«POSIZIONE DOMINANTE». Ciò che realmente influenzerà il futuro del calcio e la nascita o meno della Superlega, al di là dei processi nei tribunali spagnoli, sarà la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che dovrà pronunciarsi, presumibilmente entro la fine dell’anno e prima del Mondiale in Qatar, sulla questione pregiudiziale sollevata da Ruiz de Lara. Il giudice madrileno s’è interrogato sull’eventuale «posizione dominante» dell’Uefa e se l’organismo calcistico abbia quindi quello che si può definire un monopolio sull’organizzazione delle competizioni calcistiche in Europa e in particolare sulla Champions League. Per l’Uefa e per tutto il calcio del nostro continente si tratterà di un passaggio fondamentale per il suo futuro.