L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Reggina, sotto shock per l’arresto del Presidente Gallo.
Il presidente della Reggina , Luca Gallo, è stato arrestato nella Capitale dalla Guardia di Finanza su disposizione del gip presso il Tribunale di Roma. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa per autoriciclaggio ed omesso versamento dell’IVA. Gallo è stato posto agli arresti domiciliari. I militari delle fiamme gialle, inoltre, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di 11.437.340 euro e delle quote sociali di 17 società. Tra queste non figura la Reggina Calcio «che – come specifica la nota della guardia di finanza – non è oggetto della misura cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria». La richiesta al giudice per le indagini preliminari è stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Roma che da tempo indagava sulle attività dell’imprenditore romano. Già lo scorso anno Gallo era stato destinatario di un decreto di sequestro preventivo di beni per quasi 7 milioni, emesso dal gip del Tribunale di Roma. Le indagini svolte nella Capitale hanno riguardato i flussi finanziari esistenti tra le numerose società riconducibili tutte a Luca Gallo. L’attività svolta dalle aziende della “M&G” riguarda la somministrazione di manodopera, fornitura e gestione di personale messo a disposizione di imprese attive su tutto il territorio nazionale nei settori della ristorazione, servizi alberghieri e logistica. Le società rientrate nella indagine impiegano circa 1.700 dipendenti.
Il club estraneo. La Reggina non è sotto sequestro. Sono state sequestrate le quote della holding. Il meccanismo giudiziario è stato spiegato dall’avv. Katiuscia Perna in alcune dichiarazioni rilasciate a numerosi organi di informazione. «La Reggina – ha affermato l’amministratore giudiziario delle società sequestrate a Luca Gallo – è controllata dalla società Amaranto, a sua volta controllata dalla sequestrata “M&G”, ma non è oggetto di provvedimento di sequestro». Il legale nominato dal tribunale di Roma per la gestione delle attività riconducibili all’imprenditore destinatario del provvedimento restrittivo, ha assicurato che «dopo l’approfondimento della situazione si farà tutto il possibile per tutelare lavoratori e dipendenti». Uno specifico intervento dell’amministratore giudiziario che dovrà curare l’attività aziendale delle 17 società destinatarie del sequestro, è stato rivolto alla Reggina. «La situazione mi è nota. Sarà una delle priorità. Nei prossimi giorni – ha assicurato Katiuscia Perna – valuteremo come effettuare pagamenti ed eventuali rateizzazioni. Va monitorata la situazione e bisognerà comprendere a quanto ammonta la somma da versare. L’ottica è quella di proseguire con la normale attività».
Il riferimento riguarda il mancato versamento delle quote INPS e Irpef che la società Reggina ha saltato lo scorso 16 febbraio e che ha comportato la penalizzazione di due punti in classifica per la squadra. Ora è in arrivo la prossima scadenza federale; quella del 16 maggio relativa al versamento degli altri oneri sociali e previdenziali. Nella malaugurata ipotesi di un secondo mancato pagamento potrebbe scattare, come da regolamento, la recidiva e la successiva estromissione della società amaranto dal campionato. Una iattura che i tifosi della Reggina sperano possa essere scongiurata con interventi immediati e concordati con gli enti giudiziari e federali. La squadra, pur se frastornata e preoccupata per la notizia dell’arresto del suo presidente, guidata da Stellone ,si è trasferita a Brescia per l’ultimo impegno di campionato.