Corriere dello Sport: “Reggina esclusa dalla B. Saladini: «Senza parole». Ma club sarebbe moroso anche con i dipendenti”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Reggina esclusa dalla B.
Amarezza diffusa in città dalle decisioni del TAR che, rigettando il ricorso della Reggina, ne ha confermato l’esclusione dal prossimo campionato di B. Una jattura da qualsiasi lato si guardi perché potrebbe rappresentare il viatico per una seconda scomparsa del calcio professionistico nella città calabrese a distanza di 8 anni. Preoccupazione e paure formatesi, già nel pomeriggio di ieri, appena il TAR del Lazio ha diffuso la sentenza: bocciatura per la Reggina e recupero per il Lecco. Dopo qualche momento di riflessione con l’impegno a cercare i responsabili della vicenda, e per scacciare qualche tesi complottistica contro la società amaranto, la città ha rivolto lo sguardo al prossimo futuro. «Adesso c’è da affrontare l’ultima tappa di questo iter processuale; la più difficile. Guardiamo avanti e pensiamo con fiducia», il pensiero di alcuni politici locali e rappresentanti di enti. L’ex sindaco Demi Arena, noto sportivo ed appassionato sostenitore dei colori amaranto, negando l’ipotesi del complotto contro la Reggina, ha indicato «nel sistema calcio malato e in continua difficoltà, nell’assenza della politica e nella responsabilità di qualcuno, le cause delle difficoltà registrate dal calcio professionistico reggino. Ma abbiamo l’obbligo di credere nelle decisioni del Consiglio di Stato». L’organismo si riunirà Il 29 agosto per valutare le argomentazioni addotte dai legali che chiedono, per la Reggina, il rilascio della licenza nazionale e, quindi, l’iscrizione al prossimo campionato di B.
SALADINI. Il patron, per un mese ex dopo aver ceduto al cinematografico romano Ilari le quote societarie, con la condizione della permanenza in B, è tornato al vertice societario. Ha affidato ai social una sua reazione. «Siamo tutti stupefatti dalla decisione del TAR. A quanto pare il mondo del calcio è impermeabile anche alle leggi dello Stato. Stiamo vedendo quali sono le conseguenze in tanti club. Ieri – ha scritto Saladini – ero in aula a difendere, ancora una volta, la Reggina e ho avuto l’impressione che non tutte le proprietà e non tutte le squadre siano uguali. Non potevo credere alle mie orecchie quando ho sentito dire all’avvocato della FIGC che la Reggina non sarebbe stata comunque ammessa». Nella stessa nota, Felice Saladini ha ricostruito i momenti del suo arrivo al vertice della società calabrese. «Questo dopo aver salvato l’anno scorso un club che non poteva iscriversi al campionato e, usando una legge dello stato, ristrutturato il suo debito garantendo, nel corso dell’anno, testa, cuore e soldi per dare lustro ad un intero territorio. Dunque, pure la collocazione geografica sembra abbia il suo peso». Il patron della Reggina ha chiuso confermando l’ulteriore ricorso. «Nonostante tutto, conservo la mia fiducia nelle istituzioni. Ci rifaremo al Consiglio di Stato».
SPERANZA. Alcuni rappresentanti del tifo organizzato hanno espresso speranza nel risultato dell’ultimo grado della giustizia amministrativa. Per dare sostegno alla iniziativa della società alcuni gruppi di tifosi sono impegnati a raccogliere adesioni per una manifestazione silenziosa. «Per far sapere a tutti che siamo accanto alla Reggina e che nutriamo grande speranza nella conclusione positiva della vicenda», ha dichiarato il portavoce di un club amaranto.
DIFFICOLTÀ. Ulteriori difficoltà in casa Reggina vengono riferiti dai social. Sembra che la società non abbia provveduto a versare gli emolumenti ai tesserati federali relativi al mese di giugno e ai premi finali concordati in avvio di stagione. Compresi i versamenti previdenziali, la cifra ammonterebbe a 1 milione e 250 mila euro. In difficoltà anche tutto il personale in servizio al centro sportivo di Sant’Agata che non riceverebbe lo stipendio da cinque mesi.