“Ormai il quadro è chiaro: ci sono due Palermo possibili, piuttosto diversi l’uno dall’altro a seconda di come evolverà la sfiancante vicenda del closing. Uno è quello di Baccaglini, che prevederà un rinnovamento profondo, con elementi nuovi, investimenti e l’ambizione di iniziare un ciclo, sia pure con molti interrogativi sul come; l’altro è quello di Zamparini, che senza l’entrata di capitali freschi, anche in serie B sarà improntato al risparmio e affronterà la stagione che arriva semplicemente con i proventi del paracadute (25 mln di cui 10 che saranno incassati subito) e la cessione degli elementi migliori. Per il resto, i criteri di azione saranno in pratica gli stessi che hanno caratterizzato la caduta degli ultimi anni e dipenderanno come sempre dagli estri, imprevedibili, del patron friulano.
ISCRIZIONE NON A RISCHIO. Col passare dei giorni i tempi diventano sempre più stretti per prevedere scenari diversi. Dopo una retrocessione sarebbe stato necessario ripartire subito con idee chiare ed un progetto preciso, ma le angosce societarie non lo consentono. I fatti dicono che oggi il proprietario del Palermo è ancora Zamparini nella gestione quotidiana. E lo resterà fino a passaggio di proprietà avvenuto o nel malaugurato caso che l’intero affare salti del tutto. Ipotesi che per il momento appare lontana, ma che non si può escludere. Senza un cambiamento di proprietà è logico che si programmi un modo per ripartire. Il primo passo sarà l’iscrizione alla serie B da perfezionare entro il 30 giugno e che non sembra a rischio: i parametri economici previsti dalla lega sono tutti facilmente rispettabili anche dal Palermo attuale. Senza il closing, Zamparini continua a reggere le fila di tutto e dunque anche a pensare a come fare eventualmente il campionato: contenendo le spese come prima e indicando le linee secondo vecchi criteri, già ampiamente bocciati. Un ds di sua fiducia o comunque che si confronti con lui, cessione dei calciatori più appetiti e degli uomini sgraditi (Diamanti e Rispoli con Zamparini non resterebbero), conferma di quelli a lui più cari.
NECESSITÀ DI ENTUSIASMO. Baccaglini assicura di stare lavorando sotto traccia. Anche nell’ultimo comunicato ha sottolineato di stare prodigandosi «per riorganizzare e garantire l’operatività durante il periodo di transizione e di stare edificando le basi sulle quali costruire una squadra competitiva». Il che dovrebbe voler dire che nel momento in cui cadono gli ultimi veli sull’operazione finanziaria, sarà annunciata anche una squadra tecnico-amministrativa (segretario, ds, ovviamente allenatore e collaboratori), pronta ad agire subito con l’obiettivo non nascosto dell’immediata risalita in serie A. Un cambiamento del genere porterebbe certamente risorse fresche sul mercato (da aggiungere al paracadute) ma anche l’entusiasmo necessario in una città avvilita. Se il cambio al vertice non ci sarà bisognerà vedere che ne penseranno non solo i tifosi che chiedono discontinuità con la gestione di Zamparini, ma anche le istituzioni. A cominciare dal Comune proprietario dello stadio dove il Palermo gioca ed ha gli uffici, in base ad un rapporto di convenzione che deve essere confermato ogni anno”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.