Corriere dello Sport: “Real e Barca, voglia di Joya”
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” parla anche della Joya Paulo Dybala. In estate ha detto no prima al Manchester United, poi al Tottenham, poi si è preso la Juventus. Sarri mai avrebbe voluto privarsi del prototipo preferito – si legge -: non prima punta, al massimo finto nove, preferibilmente libero di spaziare e di creare. Più o meno come lo strepitoso Mertens di Napoli. Ora, qui ci sarebbero i presupposti per dire: prendiamo questo contratto fino al 30 giugno 2002, magari ritocchiamo la cifra appena sotto i 7,5 milioni netti a stagione, e aggiungiamoci un altro paio di anni per stare tranquilli. Intanto, tutto per la Juve da qui all’ultimo secondo della stagione, sapendo che la Juve è tremendamente aggrappata a lui, per il presente e per il futuro. Il resto lo vedremo, anzi lo capirà lui partendo dall’unico presupposto possibile. La Liga sarà, sarebbe, l’unico sfogo per stuzzicare l’ambizione più elettrica, quella di ripartire dal campionato dei sogni. Dove il suo ruolo è legge, le sgommate poesie, le sterzate svenimento per chi in campo deve fermarlo, ma anche e soprattutto per chi invade i social allo scopo di celebrare certe giocate. Non sarebbe una ripicca, lui alla Juve voleva restare e c’è riuscito, ma la sana ambizione di chi ha sempre un posto – in testa e nel profondo del cuore – dove pensa di poter sprigionare il massimo del repertorio. E della felicità. L’estate tormentata – prosegue il quotidiano – alle spalle contiene un passaggio fin qui mai svelato. A un certo punto Marco Giampaolo, fresco di nomina sulla panchina del Milan, chiede di provarci per Quagliarella, ma gli rispondono che non si può per motivi anagrafi ci e per un diktat della proprietà. Poi Giampaolo detta una traccia che è un arcobaleno. L’esigente Marco cerca un attaccante, intuisce che Dybala e la Juve non sono al massimo del feeling e sollecita i suoi dirigenti a fare un tentativo vero, serio, concreto. Con una premessa grande quanto un grattacielo, della serie: muovetevi prima che Sarri incroci Paulo in allenamento, a quel punto sarebbe impossibile strapparglielo perché Maurizio adora simili interpreti e lo modellerà come uno scultore al massimo dell’ispirazione. L’ha modellato.