L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla questione rigorista in azzurro, dopo il rigore sbagliato da Jorginho.
Era infallibile, sei su sei in azzurro. Magia interrotta da Pickford l’11 luglio a Wembley e non ce ne eravamo accorti, ubriacati dai tuffi di Gigio Donnarumma, così grande da sembrare insormontabile, quasi coprisse l’intera porta. Jorginho, invece, è entrato in tilt. Quel rigore sbagliato, ininfluente nella finale dell’Europeo, ha lasciato un segno o aperto un varco.
Gli ha tolto sicurezza, lo ha fatto piombare nel vortice dell’ansia e delle paure. Altri due errori di fila, stavolta determinanti, perché ci avrebbero proiettato in anticipo al Mondiale. Uno a Basilea nella partita d’andata con la Svizzera, tirando di piatto e dopo un saltello, nello stesso modo in cui aveva spiazzato Unai Simon nella semifinale di Wembley con la Spagna: parata facile di Sommer. E poi il bis dell’Olimpico, l’altra sera. Pallone sparato in Curva Sud senza troppo criterio. Era divorato dalla tensione. Stessa porta difesa da Grobbelaar del Liverpool nella finale di Coppa Campioni del 1984: sbagliarono Bruno Conti e Graziani, Falcao neppure andò sul dischetto e ancora se ne parla.
BERARDI O BONUCCI. E’ piena la storia azzurra di errori dagli undici metri. Non serve la lista. Jorginho viene dopo illustri predecessori. Eppure era considerato uno specialista: 39 gol su 48 in carriera, segnala Opta. Le lacrime sul campo dell’Olimpico, il silenzio del sabato trascorso tra massaggi, piscina e meditazione. Niente social. Ha spento il telefono. S’è rifugiato negli affetti più cari. Gli azzurri lo hanno confortato, protetto e difeso subito dopo la partita e anche ieri nel ritiro romano fissato tra l’Acquacetosa e il Parco dei Principi. Mancini e il suo staff sono convinti che riuscirà a reagire, tirando fuori una prova super a Belfast. E’ un campione, abituato alle pressioni. Certo non tornerà subito sul dischetto. Il prossimo, e difficilmente potrà essere così pesante, toccherà a un altro azzurro. Berardi, primo rigorista in finale a Wembley, è il candidato principale. In lista entreranno anche Bonucci e Bernardeschi (se giocherà), a segno due volte all’Europeo.