Corriere dello Sport: “Qualcosa si è rotto nel Palermo e toccherà ora al City decidere come ripararlo”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’ennesimo crollo del Palermo che ieri ha rimediato un’altra sconfitta interna ad opera del Catanzaro.

Passa il Catanzaro, bello e intelligente almeno per 75′ su un Palermo bocciato per l’ennesima volta e cui il finale tutto cuore dopo il gol di Stulac non muta la posizione di Corini, che comunque la pensi la proprietà, non riesce a risolvere i problemi della squadra. Dopo il buon inizio ha prodotto numeri da incubo (quarta sconfitta su 8 partite al Barbera!) e si trova in una condizione ambientale impossibile, contestato e sfiduciato. Il Palermo è imploso, anche quando ci mette un po’ più di intensità come ieri, si perde alla prima difficoltà. Gli equilibri sono saltati, l’attacco non incide ed è tangibile la paura che paralizza i giocatori: in apertura di ripresa, già sotto di un gol, i rosa hanno concesso spazi incredibili ed errori puerili, come la mancata uscita di Pigliacelli sul contropiede di Biasci che ha firmato lo 0-2.

La qualità di Vivarini . Il Catanzaro ha interpretato bene la serata, lasciato sfogare il Palermo e colpito al primo vero episodio con il solito Iemmello. Gioca un calcio ordinato che parte dal basso in cerca delle imbucate e con movimenti senza palla che danno sempre un’opzione al compagno. L’unica pecca è avere arretrato il raggio d’azione nel finale, rischiando anche di subire il pari su un’incursione di Segre (grande parata dell’ex Fulignati). Il tandem del gol ha colpito per la seconda settimana di fila e oggi Vivarini ha tutti i numeri per sedersi al tavolo delle big del campionato.

Il tentativo . Perso poco prima del match anche Coulibaly per influenza, Corini aveva scelto un modulo inedito e da battaglia. Difesa a 3, Buttaro largo sull’out per frenare Vandeputte e sorprendere il Catanzaro, Di Mariano e Mancuso più accentrati, pressing alto. Ne è venuta fuori una partita bloccata, infarcita da parecchie imprecisioni, che certificano la tensione dei rosanero. Poi, a riprova di un momento psicologicamente pesante, al 44′ il Palermo non riusciva ad allontanare e dalla serie di rimpalli usciva vincente il solito Iemmello. I rosa hanno rischiato di essere travolti ma con un moto d’orgoglio si sono riportati sotto dopo la girandola di cambi e spostamenti tattici: dentro Di Francesco e Valente, sul cui cross Stulac di testa provava a tenere in vita i suoi. Ma era troppo tardi. Qualcosa si è rotto nel Palermo e toccherà ora al City decidere come ripararlo.