Corriere dello Sport, prossimo avversario: “Napoli, uno show di nome gol. 106 reti nell’ultima stagione, 6 nelle prime due gare di questa”

Sei e centosei: bentornati sulla giostra del gol. Un autentico lunapark, uno show chiamato Napoli che una stagione fa è riuscito a battere tutti i record della storia e a lanciare in orbita la squadra di Sarri: 106 reti realizzate tra il campionato e le coppe, mai così dall’anno della fondazione. Una macchina infernale, quella orchestrata dal tecnico azzurro, che nonostante l’addio di re Pipita, autore di 38 gol complessivamente, è comunque riuscita a ripartire in quarta. Anzi in sesta: 2 lampi con il Pescara e 4 con il Milan. Una media di 3 reti a partita: il modo migliore per ricominciare l’avventura in campionato. E, magari, per provare la grande impresa di scrivere un nuovo primato. IN MARCIA. E allora, le buone abitudini: gol a raffica, da queste parti si fa sempre sul serio. E se è vero che De Laurentiis ha invocato immediatamente maggiore attenzione difensiva, così da attestarsi al più presto sugli ottimi livelli registrati un anno fa, lo è altrettanto che il Napoli bis di Sarri ci ha subito dato dentro a suon di gol. Sei, dicevamo, quelli collezionati nelle prime due giornate della nuova stagione: la doppietta di Mertens con il Pescara, le altre due doppiette contro il Milan, firmate da Milik e Callejon. Così, giusto per chiarire subito di che è pasta è fatto il potenziale offensivo della squadra. I PRECEDENTI. Certo, a dirla tutta sono ormai tre stagioni che il Napoli fa la voce molto grossa contro le avversarie di turno: nelle due stagioni con Benitez, infatti, gli azzurri sono stati capaci di mettere in fila 104 gol in entrambe le occasioni, mentre un anno fa, dicevamo, gli allievi di Sarri sono riusciti addirittura a migliorarsi e a griffare il nuovo record della storia del club nei campionati a venti a squadre. Numeri: 106, le reti realizzate in totale, di cui 80 in campionato. Altro record: nel 2013-2014, con Rafa, furono 77. Ma non finisce mica così: i 22 gol messi a segno nella fase a gruppi di Europa League rappresentano il record assoluto della competizione. Quest’anno bisognerà provarci in Champions: senza aspettative, per carità, ma tentar non nuoce mai. IL SOLISTA. L’aspetto più interessante della stagione appena cominciata, comunque, riguarda ovviamente l’assenza del più grande solista di tutti i tempi: Gonzalo Higuain. Ai tifosi azzurri fa molto male, l’argomento, perché ora il signor Pipita è con la Juve che si esibisce, però le sue tre annate napoletane sono state un tripudio di gol: 24, quelli messi insieme al debutto (17 in campionato); 29, quelli dell’anno della Champions sciupata dal dischetto con la Lazio (18 in campionato); 38, invece, quelli archiviati al passo d’addio. Con il record di tutti i tempi della storia della Serie A: 36 reti, l’ultima delle quali in rovesciata. E tanti saluti all’ex primatista Nordahl, 66 anni in vetta senza mai perdere il trono. IL CORO. Senza l’argentino, insomma, toccherà trovare innanzitutto l’erede e poi dilettarsi di squadra. Sì, il Napoli dovrà muoversi come un coro: uno per tutti, modello Moschettieri ma trascurando il tutti per uno. Già, sebbene Mertens e Milik – ieri a secco con la Polonia nella gara di qualificazioni mondiali contro il Kazakistan e in campo fino alla fine come Zielinski – abbiano già realizzato due gol a testa, è difficile pensare che un solo uomo riesca a emulare le gesta dell’illustre predecessore: certe storie si verificano una volta ogni sessantasei anni. «Ma ora sarà la squadra a giocare per la squadra», ha detto De Laurentiis. E considerando il tasso tecnico e la qualità del reparto, che dovrà recuperare al più presto il miglior Gabbiadini e il miglior Insigne, l’idea sembra molto stuzzicante. E la missione decisamente possibile. I presupposti, finora, sembrano i migliori: 6 per 106. E poi si vedrà“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.