“Lazio bella da impazzire, numeri da Champions, nessuno a luglio ci avrebbe creduto, eppure Inzaghi non è Loco. Altro che Bielsa, il vero mago è Simone. Corre fortissimo, sempre più veloce: ha ridotto le distanze dalla Roma e dal Milan, ora alla Lazio manca solo un punto dal secondo posto. La Juve ha creato il vuoto, la squadra biancoceleste fa parte del gruppo che lotta per il podio. Doveva rincorrere l’Europa, sta entrando in una nuova dimensione. Da qui a Natale, nelle prossime cinque partite, si consumerà il suo destino per capire a che tipo di campionato parteciperà nel girone di ritorno. Inzaghi ha un obiettivo: mantenere la classifica attuale. E’ convinto che la Lazio abbia margini ulteriore di crescita. I dati numerici scolpiscono l’andamento: la media punti continua a crescere. Venti partite in serie A da quando ha preso il posto di Pioli. Simone ha totalizzato 11 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte, di cui solo due nell’attuale stagione con Juve e Milan. Il totale fa 37 punti. Nella classifica parziale delle ultime 20 giornate di serie A, abbracciando la passata stagione, la Lazio di Inzaghi sarebbe quarta a due sole lunghezze dal Napoli (39 punti) e appena sei dalla Roma (43). Di fatto Simone è molto vicino, in termini di rendimento, a Sarri e Spalletti. Allegri ha fatto realmente la differenza e continua a viaggiare ad un ritmo superiore: ha raccolto nello stesso periodo di tempo ben 51 punti e avrebbe otto lunghezze di margine sulla Roma. Di fatto si consolidano in vetta le attuali distanze, si è invece riequilibrata la lotta dietro i campioni d’Italia. PROGRESSIONE. Tutti in corsa, anche Inzaghi. Rispetto ai suoi predecessori si trova sulla panchina biancoceleste da molto meno tempo, ma intanto ha acquistato una media punti assai superiore: 1,85 per giornata. Precede Reja, Pioli e Petkovic. E’ interessante il confronto con la Lazio che nel 2014 si piazzò terza con 69 punti e guadagnò l’ingresso ai preliminari di Champions. Alla tredicesima giornata Pioli era al settimo posto con 21 punti (meno 5 rispetto a Inzaghi), la sua squadra aveva realizzato 21 gol (ancora meno 5 in relazione con il dato attuale) e aveva subìto 16 gol, due in più dei 14 incassati in questo primo scorcio di campionato. Pioli aveva soprattutto perso cinque partite sulle prime tredici, avrebbe guadagnato e allungato verso la fine del girone di andata e poi nel ritorno, quando infilò otto vittorie consecutive. Un vero paragone potrà essere fatto soltanto a marzo, non prima. Certo ci sono delle differenze. La squadra di Inzaghi è più equilibrata, si sbilancia meno e sta segnando con maggiore regolarità. E in difesa ha scontato assenze pesantissime come quelle di De Vrij e Bastos senza contare l’infortunio di Biglia. Quando sarà al completo aumenterà ancora il proprio passo? MACCHINA DA GOL. Con la tripletta rifilata al Genoa, Inzaghi ha portato a tredici il conto dei marcatori diversi. Pioli, nelle prime tredici giornate, aveva segnato 21 gol con otto differenti giocatori. Davanti si affidava a Klose oppure a Djordjevic, poteva contare su Candreva e Mauri, portò Parolo a realizzare 10 gol. Simone invece può godere della pericolosità e del fatturato offensivo di Ciro Immobile, che neppure a metà campionato ha già segnato 9 reti. Ha promosso titolare Keita, sta facendo rifiorire Felipe, trova dei gol anche con i suoi difensori, vola con la freschezza e l’entusiasmo dei giovani. La Lazio ha realizzato 26 gol alla media di 2 a partita. E’ una bella media, quarto attacco del campionato. Per trovare un dato superiore bisogna risalire alla stagione 2002/03 quando la squadra biancoceleste guidata di Mancini aveva realizzato 28 reti dopo 13 giornate. Di quel gruppo faceva parte lo stesso Simone, giocava in coppia con Corradi, creava concorrenza a Claudio Lopez. Alla fine del campionato la Lazio si sarebbe piazzata al quarto posto conquistando l’ingresso ai preliminari di Champions. Questo gruppo ha una solidità difensiva mai vista in passato. Differenza reti altissima (+12) dopo appena 13 giornate: rendimento redditizio. «Ne vinceremo tante» si lasciò scappare Simone a Inzaghi. E’ quello che sta facendo.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.