Corriere dello Sport, prossimo avversario: “Donsah si scalda, Donadoni lo testa”
“Il ragazzo interrotto. Il talento frenato. L’infortunato, ma anche no. Forse. Godfred che ha attraversato il mare e si è fermato in panchina, ma prima in infermeria. Come sta Donsah? Chi lo sa. A vent’anni il centrocampista che il Bologna prese nell’estate del 2015 sta vivendo un periodo buio. Semplicemente: non gioca mai. Quest’anno, due scampoli di partita. Con il Napoli, da subentrante, e con la Lazio, partendo da titolare, entrambe le volte in trasferta (ergo: al Dall’Ara ancora non si è visto), per un totale di 97 minuti. Poco? Poco. Donsah si è seduto sette volte in panchina (su dodici partite). L’avvio della stagione non è stato semplice. Alla fine dello scorso campionato Godfred si era operato d’ernia al disco. Due partite saltate nel finale di campionato, una preparazione cominciata con cautela, Donsah si è presentato ai nastri di partenza della stagione 2016-17 da infortunato. Non è una novità. Date un’occhiata alla tabella a fianco. L’anno scorso Donsah ha giocato a singhiozzo. Venti partite in totale, ma soltanto quattro giocate dall’inizio alla fine: è questo (purtroppo) il dato significativo, la lente attraverso cui guardare (e giudicare) il rendimento di un ragazzo che ha i muscoli fragilissimi. Lo erano già prima di arrivare a Bologna. Nell’anno di Cagliari, quello in cui si è messo in luce, 21 le presenze, ma solo 8 le partite chiuse al triplice fischio. E’ un problema antico, quello di Donsah. Probabilmente congenito. Da quando è a Bologna lo staff medico e quello tecnico hanno cercato (allenamenti specifici, postura, alimentazione) di limitare al massimo gli infortuni. Ma la frequenza degli stop di Donsah è rimasta la stessa. Da quando veste la maglia rossoblù il ghanese è sceso in campo 22 volte su un totale di 50 partite, e solo 4 volte (su 17) ha giocato dal 1° al 90° (basti dire che nell’ultima apparizione, all’Olimpico contro la Lazio, è uscito dopo più di un’ora per colpa dei crampi). Dati preoccupanti, per un Bologna cui oggi manca un centrocampista con le caratteristiche di Godfred: dinamismo, corsa, cambio di passo, capacità di lettura delle due fasi, inserimento in area avversaria. Un centrocampista completo. Su cui però Donadoni non può fare affidamento. Non per un periodo di tempo prolungato, almeno. Tante occasioni perdute, per colpa di una muscolatura fragile, sempre a rischio. Questa sosta potrebbe essere un trampolino per rimettersi in gioco e guadagnarsi quel posto in squadra che oggi gli è precluso dalle scelte di Donadoni. Il tecnico infatti ha scelto – per il centrocampo a tre – quasi sempre Nagy, Taider e Dzemaili, con Pulgar come prima alternativa. Donsah – rispetto ai citati – porta in dote qualcosa di diverso. A patto che i muscoli sorreggano le sue speranze”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.