“Solo 173 centimetri ma riesce spesso a giganteggiare. Esuberante, prorompente, a tratti davvero incontenibile, fa a spallate anche con chi di stazza e centimetri ne può vantare parecchi di più. Ma Allan Marques Loureiro non s’è mai tirato indietro. E se poi, oltre a questo, si va a considerare che difficilmente perde la bussola, che raramente smarrisce il senso profondo del gioco, ecco che il brasiliano diventa uno degli elementi di sicuro affidamento. Ci mise solo qualche partita per ritrovare il top della condizione all’inizio della passata stagione, ma Sarri già sapeva di che pasta fosse fatto l’ex Udinese. Lo stesso tecnico un anno fa, all’epoca del suo trasferimento a Napoli (fine luglio), non tralasciò di dargli il benvenuto ed incoraggiarlo. Facendo intendere che il suo impeto, la sua grinta, avrebbero di sicuro fatto al caso. DETERMINATO. Dopo breve seppur doveroso rodaggio, riuscì ben presto a spingersi oltre il dovuto, aggiungendo forza e dinamismo ad un centrocampo già dotato di fosforo e qualità. C’è molta più concorrenza ora nel suo settore di competenza (sono arrivati Diawara, Rog, Zielinski e volendo Giaccherini a rafforzare il reparto, ad aumentare il tasso qualitativo oltre che quantitativo) e ne consegue che lo stesso Allan (come del resto Hamsik e Jorginho, titolarissimi della passata stagione) dovranno mantenere ben alta la concentrazione per non cedere il passo. Lui ne è a conoscenza, ma tira dritto, risoluto per la sua strada. Come sempre e com’è abituato a fare in campo. «Abbiamo lavorato tanto in questi giorni (è fra quelli che l’hanno potuto fare integralmente, visto che non era impegnato con la nazionale) e ci siamo allenati tanto. Il gruppo ormai è al completo per preparare al meglio il match di sabato, ma speriamo di fare bene nelle prossime consecutive sette partite. Saranno importantissime per la stagione, il Napoli è pronto». IL SOGNO. Allan l’impetuoso ne ha parlato ieri, sdoppiandosi fra i microfoni di Premium Sport e Kiss Kiss Napoli. Ecco il suo pensiero sulla prossima: «Il Palermo? Sappiamo che è una grande squadra. Hanno cambiato l’allenatore come l’anno scorso (subentrò Novellino a Iachini proprio prima del match di ritorno al Barbera, andato agli azzurri per 1-0, ndc). In seguito continueremo a guardare partita per partita, per restare concentrati su ogni match. Per non ripetere gli errori della scorsa stagione, anche se poi abbiamo fatto cose incredibili». Anche per lui adesso arriva la Champions, un sogno inseguito da tanto: «E’ vero, si realizza un sogno, ma ci penseremo solo dopo il Palermo perché è importante che restiamo concentrati. Siamo un gruppo molto unito e fatto di grandi giocatori che si aiutano l’un l’altro, mettendo a proprio agio anche i nuovi arrivati». LA CONCORRENZA. Sa bene che nulla è già scritto: «Dico che è una bella cosa avere concorrenza, il mister sarà contento e noi dovremo sempre lottare per una maglia. Non ci saranno titolarissimi nelle prossime 7 partite in 22 giorni. L’anno scorso non c’era solo Higuain, ma una squadra intera che giocava, ora dobbiamo scordarci di lui e dare fiducia e Milik e Gabbiadini che hanno qualità». L’ACCOGLIENZA. «Sono in una città senza eguali e che mi ha accolto benissimo. Sono contentissimo della scelta fatta. Mister Sarri ci chiede di scendere in campo e divertirci, così da divertire anche i nostri impareggiabili tifosi. Il Brasile? E’ un altro dei miei sogni: quello di farmi convocare in Nazionale e di restarci. Il sogno poi di tutti i bambini brasiliani». Non tralascia di esaltare pure la pausa-caffè: «Per fortuna c’è Tommaso Starace che ci porta sempre il caffè. Ormai è uno dello spogliatoio».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.