Corriere dello Sport: “Pronto soccorso serie A, Iachini: «Troppe gare paghiamo noi tecnici»”
“Beppe Iachini, è sbagliato dire che spesso la formazione agli allenatori la dettano… i medici? «Beh, per modo di dire… Certo, se ci sono degli infortuni, tu allenatore paghi dazio: sei obbligato a fare scelte diverse da quelle che avresti fatto, magari devi forzare delle situazioni. La scienza va avanti, anche noi ci aggiorniamo: ci sono parametri e valori che possono darti un segnale d’allarme, per esempio i valori del ferro, e allora ci si regola sull’utilizzo di certi giocatori. Sicuramente viviamo in simbiosi con lo staff medico per abbassare il rischio. Più infortuni hai, più è difficile centrare l’obiettivo, a meno che non ha una rosa ampia e di elevata qualità». A Udine la sua stagione era iniziata all’insegna degli infortuni, in effetti. «E ci sono costati molto: cinque giocatori fuori, una squadra che cambia. Noie muscolari e articolari. Se penso a Samir che in amichevole sbatte sul palo e si fa male a un tendine…».Perché tanti infortuni? «Ci si allena meno, si gioca di più e quindi si abbassano valori di potenza, forza muscolare. Non riesci a svolgere lavori propriocettivi che servono a prevenire gli infortuni. Con i turni infrasettimanali, anche per chi non ha le coppe aumenta lo stress psicofisico». Come si gestiscono l’emergenza e il recupero dei giocatori? «Ci sono infortuni che richiedono terapie di prassi, per altri i tempi di rientro possono oscillare. Poi ci sono gli infortuni muscolari che danno più problemi: devi valutare il rischio di una ricaduta, ma anche il fatto che un giocatore, una volta rientrato, non sarà allo stesso livello di condizione che aveva prima dello stop». Lei è per un approccio prudente nella gestione? «Se la Ferrari al Mugello prova a 100 all’ora, in gara non spingerà mai. Così è in allenamento: devi alzare il ritmo, aumentando così i rischi. In certi momenti puoi gestire un soggetto se sai che a livello muscoalare c’è qualche problema, ma non sempre hai la palla di vetro per indovinare. E poi finisce sempre così: o ti rimproverano di aver ritardato il ritorno in campo di un giocatore oppure di aver bruciato i tempi. Di sicuro, in una stagione gli infortuni pesano sul nostro lavoro e sui nostri risultati»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.