Corriere dello Sport: “Processo Juve, l’indagine Prisma si allarga ad altre squadre: cosa può succedere ora”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul processo Juve e l’indagine Prisma.
Vien da sé, la Juventus non poteva essere sola nel portare a termine gli accordi. E fin da quando è entrata nel vivo l’indagine della Procura di Torino sui conti del club bianconero, era stato chiaro che al momento opportuno, quando i tempi lo avrebbero permesso, i pm torinesi avrebbero poi inviato gli atti ad altre procure ritenute sensibili per valutare di allargare l’indagine anche ad altri club coinvolti. Una mossa attesa da tempo, praticamente un atto dovuto, effettuata per ragioni di competenza territoriale e che si è concretizzata proprio ieri con l’invio delle carte dalla Procura di Torino a quelle di Bergamo, Bologna, Cagliari, Genova, Modena e Udine, che ora potranno valutare se approfondire o meno i rapporti tra la Juventus e le società individuate.
Che sarebbero quindi l’Atalanta per le operazioni di prestiti «con obbligo di riscatto non federale» di Romero e Demiral oltre ad altri impegni presi (per Mattiello, Muratore, Caldara e ancora Romero per un totale di circa 14,5 milioni), il Bologna per l’affare Orsolini, il Cagliari per l’operazione Cerri, la Sampdoria per gli accordi relativi ad Audero, Peeters e Mulé, il Sassuolo per le manovre Demiral e Traore (mai arrivato alla Juve), l’Udinese per il caso Mandragora. Proprio quest’ultimo, oggi alla Fiorentina, negli scorsi giorni è stato convocato dai pm Gianoglio, Bendoni e Santoriello per testimoniare insieme al suo papà-agente Giustino e al vice presidente dell’Udinese, Stefano Campoccia: acquistato dai friulani per 20 milioni con diritto di recompra fissato a 26, secondo i pm ci sarebbe stato un accordo privato che garantiva il riacquisto a prescindere per quanto poi Mandragora fu sì ripreso dalla Juve dopo i termini originari ma a 10 milioni più 6 di bonus (quasi tutti scattati).
PARTNERSHIP. L’inchiesta Prisma, che sta vedendo la Procura di Torino indagare sui conti del club bianconero nel triennio compreso tra il 2018 e il 2021, aveva già individuato diverse controparti quando si approfondivano alcuni filoni chiave come quelli legati alle presunte plusvalenze fittizie o ai rapporti di partneship che minerebbero persino la lealtà delle competizioni sportive secondo le tesi dei pm.
E in questa fase la lente di ingrandimento degli inquirenti si è direzionata su presunti accordi privati e non depositati tra la Juventus e altri club, impegni presi (non sempre verificatisi) e che dovevano essere iscritti a bilancio secondo i pm.
ALLARGAMENTO. La tesi della Procura di Torino era già stata definita negli atti della richiesta di misure cautelari (respinta dal Gip) presentata lo scorso 30 giugno, quando si parlava di «partnership con società terze e opacità dei rapporti di debito/credito», «sussistenti soprattutto con le società Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli (club fuori dall’allargamento delle indagini proposto dai pm torinesi, ndc), Udinese». Le novità quindi riguarderebbero proprio il Cagliari e il Bologna.