“Alberto De Rossi ha conquistato il suo terzo scudetto con la Primavera della Roma, regalando il primo trofeo alla proprietà americana. Al termine di una estenuante carambola di rigori (7-6 il risultato finale, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull’1-1) il tecnico romano ha messo a segno un altro successo personale che, invece, ha vanificato il tentativo di record della Juventus che tentava di far seguire allo scudetto della squadra di Allegri anche quelli della Primavera e degli Allievi. De Rossi ha azzeccato, in extremis, i due cambi finali. Poco prima dello scadere del 120’ ha gettato nella mischia Bordin e Grossi che hanno segnato i due rigori che hanno stroncato la Juventus. Grosso, quindi, si è dovuto arrendere nonostante la sua Juventus, sulla carta, partisse favorita nella finale a causa delle pesanti defezioni della squadra giallorossa. SPALLETTI. Ieri sera in tribuna d’onore qui al Mapei Stadium c’era anche Luciano Spalletti insieme a Baldissoni e Bruno Conti. Beppe Marotta ha accompagnato la spedizione di Grosso in una finale molto sentita anche in casa bianconera. Ma la Roma deve comunque recriminare per un gol annullato allo scadere dei tempi regolamentari quando il direttore di gara Amoroso ha annullato la rete regolare di Spinozzi. Alberto De Rossi ha comunque saputo tenere unita e compatta la sua squadra, riuscendo a intuire la doppia mossa vincente quando la sfida era ancora aperta. La Roma ha dimostrato di essere ancora una volta la squadra da battere in una categoria dove lo stesso De Rossi è considerato, a ragione, un Maestro, anzi ormai un Professore di calcio. EMERGENZA. De Rossi ha affrontato una situazione assai complicata in attacco dove ha dovuto fare a meno di Tumminello e Sadiq (squalificati). Il solo Ponce ha dovuto tenere testa a una difesa bianconera dove il leader Romagna ha già avuto contatti ravvicinati con la prima squadra di Massimiliano Allegri. Il terzino destro Nura (crociato rotto) ha alimentato le assenze romaniste mentre a Grosso è mancato ancora una volta il regista Clemenza. Comunque il divario in fase offensiva non si è assolutamente notato. Anzi. Ponce ha retto molto bene da solo le sorti dell’attacco giallorosso segnando ancora una volta un gol fondamentale in una sfida molto tirata, non bella, ma sicuramente avvincente come al solito nella lotteria dei rigori. SPRECHI. La Roma ha concluso il primo tempo sotto di un gol, nonostante sia andata vicino all’1-0 in due nitide occasioni prima di subire lo svantaggio (su rigore) al 36.’ Romagna ha recuperato con grande vigore su Di Livio lanciato a rete. Quattro minuti dopo Ponce (che ha ricevuto il premio come miglior giocatore delle Final Eight) si è materializzato di fronte ad Audero che ha deviato alla grande in angolo la sua conclusione. Ma allo scadere il bianconero Zappa ha rischiato di chiudere l’incontro colpendo la traversa. Nell’intervallo Alberto De Rossi ha ricaricato a mille i suoi giocatori che, appena rientrati in campo, hanno subito recuperato sbito il pareggio con uno scatto di Ponce. Al 13′ Ndoj ha visto Audero leggermente fuori dai pali, ma il portiere juventino ha recuperato la posizione sventando in angolo. Quasi allo scadere (42’ st) Cassata ha calciato a botta sicura ma il pallone ha colpito il compagno Pozzebon che era sulla linea di porta. Quindi l’arbitro ha annullato per fuorigioco. Così come ha fatto subito dopo, creando qualche perplessità dopo quando Spinozzi ha spedito in rete il pallone su sponda di Ponce. Ma Spinozzi era tenuto in gioco da Zappa… LOTTERIA. I tempi supplementari hanno rappresentato il solito stillicidio di fatica ed emozioni. Di Livio (2′ sts) ha sbagliato, con la porta praticamente spalancata, il gol del 2-1. Il finale è stato tutto della Roma, con Crisanto che ha parato le conclusioni dal dischetto di Vadalà e Favilli”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.