Corriere dello Sport: “Prima il derby poi il Mondiale, Dybala spera”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’infortunio di Paulo Dybala.
La cattiveria più grande che potrebbe incassare adesso Dybala è lo sguardo rassegnato di chi pensa «ecco, lo sapevo». Perché nel corposo storico di infortuni che gli sono capitati in carriera, soprattutto alla Juventus, questo rappresenta un unicum. Una casualità assurda: come puoi segnare un calcio di rigore e pungere un quadricipite? Paolino, come lo chiama Mourinho, ieri era leggermente più sereno rispetto a domenica sera, quando le telecamere lo inquadravano in panchina con il ghiaccio sulla coscia e l’imperturbabile aspetto di chi ha subìto uno shock. Il controllo sommario del lunedì lascia supporre la presenza di una lesione muscolare, che però potrebbe essere meno grave di quanto si sospettasse: i Mondiali con l’Argentina insomma, al netto delle scelte del ct Scaloni, sono ancora una concreta speranza. Bisogna tuttavia aspettare la risonanza magnetica, prevista per oggi, per stabilire la profondità del danno. L’edema interno, quel grumo di plasma indistinto che si forma nel muscolo dopo la rottura di una fibra, toglieva ieri visibilità ai macchinari.
Nell’ipotesi più accettabile, lesione di primo grado, Dybala potrebbe recuperare in tre-quattro settimane. Se si sale al secondo livello, i tempi si allungano. Magari non è tardi per volare in Qatar e vivere il sogno, ma è tardissimo per la Roma che rischia di ritrovare il suo miglior giocatore a gennaio. Ma non si sa mai, meglio attendere il responso della risonanza. «Spero tanto che Paulo al Mondiale possa esserci – ha detto il suo ex compagno Buffon – non dubitavo delle sue qualità ma sta affrontando la sfida Roma con un rendimento che merita i complimenti».
L’ASSENZA. C’è dunque trepidazione a Trigoria, senza alcuna certezza scientifica. Ci si basa sulle sensazioni e sull’unico lato positivo: Dybala ha lasciato l’Olimpico camminando in modo normale, senza stampelle. Miglior marcatore della squadra con 7 gol tra campionato e coppa conditi da due assist per Abraham, Paulo vede davanti a sé 9 partite, a cominciare da quella molto importante di giovedì contro il Betis. Poi ancora, nell’ordine: Sampdoria, Napoli, Hjk, Verona, Ludogorets, Lazio, Sassuolo e Torino. E’ evidente che il vero obiettivo, nel caso, possa essere il derby. Se Dybala non riuscisse a recuperare prima della sosta, la Roma lo riabbraccerebbe all’Olimpico il 4 gennaio contro il Bologna. Sperando di non perderlo più: Dybala aveva già saltato la partita contro l’Atalanta, con le conseguenze note. Pur giocando bene, la Roma è stata battuta perché era rimasta al buio negli ultimi venti metri.
GESTIONE. Proprio per questo timore, un incidente di natura muscolare, Mourinho lo aveva gestito con cura. Aveva lavorato con la diplomazia, attraverso il fido Walter Samuel che fa l’assistente di Scaloni nella nazionale argentina, per tenerlo a riposo nelle amichevoli internazionali giocate negli Stati Uniti. Il risultato è stato il gol fantastico segnato a San Siro contro l’Inter. Lo ha sostituito giovedì scorso contro il Betis, anche se la partita era in bilico. E lo ha schierato dall’inizio contro il Lecce con l’idea di toglierlo appena possibile. Purtroppo non ha potuto perché la Roma, nonostante la superiorità numerica, è arrivata all’intervallo sull’1-1. Se i compagni lo avessero aiutato a risolvere la pratica nel primo tempo, forse oggi Dybala sarebbe ancora disponibile. Destino. Senza Joya.