“C’è un curioso retroscena che potrebbe incidere sul prossimo futuro della panchina rosanero. Quando Davide Ballardini ai primi di settembre effettuò la rescissione di contratto lasciando il Palermo, chiese espressamente di mantenere in organico il suo staff, formato dal secondo Regno e dai preparatori Melandri e Rinaldi. Questo per tutelare i collaboratori per una decisione di dimettersi che era essenzialmente sua. Dunque attualmente, i tre “vice” sono tuttora dipendenti rosanero. Il che semplificherebbe un eventuale ritorno di Ballardini alla guida della squadra, considerando che il nuovo contratto bisognerebbe farlo solo a lui. Certo, sarebbe davvero bizzarro l’ennesimo matrimonio fra un presidente ed un tecnico che appena due mesi fa non se le sono mandate a dire, e che nella loro carriera si sono già incontrati e scontrati tre volte. Ma il calcio, soprattutto a Palermo, è pieno di situazioni contraddittorie che si ripetono. Ballardini in fondo fece lo stesso già un anno fa: se ne andò dopo la lite di Verona con la squadra ed anche allora rescisse l’accordo che lo legava al club, salvo firmarne un altro nuovo di zecca ad aprile (durata un anno e mezzo) quando Zamparini disperato lo richiamò ad un passo dalla retrocessione. Il tecnico di Ravenna è tornato in città la settimana scorsa per una visita alla scuola calcio del Vis Palermo e senza entrare nel merito, ha confermato l’affetto che continua a legarlo all’ambiente. La carenza di alternative (molti allenatori allertati da Zamparini hanno mostrato perplessità) e quel contratto già esistente con lo staff sono un punto a suo favore. Nel caso di nuovo capitombolo, preparatevi alla notizia che due mesi fa avreste detto assolutamente impossibile: torna Ballardini”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.