L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su quanto accaduto in Premier League con i punti di penalizzazione inflitti all’Everton.
Mano dura della Premier League nei confronti dell’Everton, penalizzato di dieci punti per aver violato le regole sulla sostenibilità finanziaria del campionato. Le norme della Premier League infatti permettono perdite massime di 105 milioni di sterline (120 milioni di euro) in ogni triennio (al netto – come il Fair Play Finanziario dell’Uefa – di spese ritenute “virtuose” cioè relative al settore giovanile e a certi tipi di infrastrutture, più uno sgravo straordinario dovuto alle perdite legate al Covid). Secondo la commissione indipendente che ha giudicato l’Everton, i Toffees avrebbero “sforato” di circa 19,5 milioni (22,3 milioni di euro).
Il club ribatte sostenendo che alcuni aspetti della normativa contabile siano poco chiari e che, semplicemente, alcuni costi siano stati interpretati in maniera diversa dalla Premier League. In ogni caso, come conferma in un comunicato, farà ricorso in appello. «E sarà nostra premura monitorare con grande interesse i verdetti della Premier League anche negli altri casi aperti», si legge nel comunicato, e sembra un monito alle altre vicende in corso che riguardano Chelsea e Manchester City. Casi che, in realtà, sono un po’ diversi. Il Chelsea è indagato per pagamenti illegali a procuratori e intermediari, ma sono fatti che risalgono a 6 o 7 anni fa, quando il club apparteneva a Roman Abramovich, ed è stata la nuova proprietà stessa del club ad autodenunciarsi. Probabile che arrivi una forte multa, ma secondo gli esperti si tratta di una situazione molto diversa.
Appare differente, ma per altri motivi, pure il caso che riguarda il Manchester City, attualmente indagato per ben 115 violazioni del Fair Play Finanziario. In pratica è lo stesso caso, basato sulle rivelazioni Der Spiegel/WikiLeaks, per il quale il City è stato squalificato dalla Champions per due stagioni dall’UEFA, sanzione poi ribaltata per decorrenza dei termini dal Tas di Losanna. Il caso del City, però, è più complesso e si tratta di frode e falso in bilancio su grande scala, quindi difficilmente paragonabile all’Everton. Il meno dieci in classifica fa piombare l’Everton dal quattordicesimo all’ultimo posto, alla pari del Burnley, ma a solo due lunghezze dalla zona salvezza. La penalità mette a rischio (o quanto meno, ne allunga i tempi) l’acquisto del club da parte del Gruppo 777, già proprietari del Genoa e dell’Hertha. E, soprattutto, c’è l’incognita di una potenziale azione legale portata dai club retrocessi lo scorso anno (e quindi parte lesa), cioé Leicester City, Leeds United e Southapmton. Si ipotizzano danni per centinaia di milioni di euro, qualora il ricorso in appello dovesse venire respinto.