Corriere dello Sport: “Portiere colpito, Daspo all’arbitro. È la prima volta in Italia”
«A chi sono affidate funzioni pubbliche, deve adempierle con disciplina e onore». Sono parole de Capo della Polizia, Franco Gabrielli, che il Questore di Macerata, Antonio Pignataro, ha messo come Stella Polare della sua vita, ieri nella difficile Sicilia degli Anni Ottanta, oggi nel capoluogo delle Marche contro droga, criminalità nigeriana e vendita di cannabis “light”. È stato proprio lui, scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, ad emettere un Daspo che sa di storico, perché a riceverlo è un arbitro, Antonio Martiniello, reo di aver dato una testata – come accertato da Carabinieri e Polizia – al portiere del Borgo Mogliano, Matteo Ciccioli, lo scorso primo febbraio, al termine della partita contro il Montottone, finito 3-1 (Seconda Categoria).
E’ il primo Daspo dato ad un direttore di gara… nell’adempimento delle sue funzioni di giudice in campo. «Un arbitro deve essere un punto di riferimento per calciatori e tifosi, invece è stato un esempio negativo e non positivo per le famiglie che vanno allo stadio. Insomma, un esempio per tutti, di rispetto delle regole» ha detto Pignataro. Martiniello per un anno non potrà accedere negli impianti sportivi del territorio nazionale durante lo svolgimento di incontri di calcio valevoli per i campionati di serie A, B, C e tutti i campionati Dilettanti, di gare valevoli per le coppe nazionali ed internazionali, nonché delle partite amichevoli cui prendano parte le squadre iscritte alle predette serie e la nazionale italiana di calcio.
La vicenda è datata sabato primo febbraio. All’uscita dagli spogliatoi il portiere del Borgo Mogliano, Matteo Ciccioli, di 38 anni, espulso nei minuti finali del match, è andato a chiedere spiegazioni per quell’espulsione, da lui ritenuta immeritata, all’arbitro. Ed è a quel punto che il direttore di gara, Antonio Martiniello, 31 anni originario di Napoli, ma residente nel maceratese, lo avrebbe colpito al volto con una testata, mandandolo all’ospedale, dove era stata stilata una prognosi di 15 giorni. «Abbiamo ricevuto una denuncia (da parte di Ciccoli, ndr), la relazione delle Forze di Polizia e le testimonianze acquisite mi hanno portato a prendere questo provvedimento. E’ una questione di studio e di applicazione delle norme, dopo le valutazioni fatte anche insieme ai miei validissimi collaboratori. Nessuno può essere al di sopra della legge, figuriamoci un arbitro che dovrebbe essere un esempio di saggezza ed equilibrio» ha confermato Pignataro.