Corriere dello Sport: “Pomini o Brignoli dilemma Palermo”

In casa Palermo da diversi anni c’è il dualismo per difendere i pali della squadra. Anche in questa stagione sembra che sarà così perché Brignoli e Pomini si giocheranno il posto da titolare e già da domani ci sarà la prima sfida tra i due, con l’ex Benevento che sembra favorito per partire davanti nelle gerarchie. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de il “Corriere dello Sport”:

“Brignoli o Pomini? Riparte il dualismo fra i pali della formazione rosanero, lo stesso che per lungo tempo ha caratterizzato lo scorso campionato, solo adesso c’è Brignoli al posto di Posavec? In realtà, i dualismi nel calcio sono normali e vengono quasi sempre risolti dal campo, dagli allenamenti e dal rendimento. Chi sta meglio, almeno agli occhi dell’allenatore, gioca. Ma sul ruolo di portiere spesso la strategia da applicare è differente.

DUALISMO DELICATO. Per un fatto psicologico e per conferire maggiori certezze, molto spesso si preferisce indicare una gerarchia predefinita, che solo situazioni particolari mettono in discussione. Con Posavec nella passata stagione l’indicazione era chiara: il titolare è lui, puntiamo sulla sua definitiva affermazione. Non andò così, e arrivò la promozione di Pomini nel momento più caldo del campionato (dopo la sconfitta in casa col Foggia). Del resto, l’ex Sassuolo era stato preso proprio con questo compito preciso.
TEMPO DI ADATTAMENTO. Per la società, Zamparini in primis, però, Pomini non è mai stato l’uomo su cui puntare. La scusa è quella dell’età, Alberto farà 38 anni a marzo, motivazione che in realtà per i portieri regge poco come dicono chiaramente a Palermo le storie recenti di Jimmy Fontana o Sorrentino. Dunque, nei piani rosanero l’arrivo dell’altro Alberto, Brignoli, significa la sua investitura a titolare. 10 anni in meno di Pomini, scuola Juve, buone referenze nella stagione di Perugia, la notorietà ottenuta lo scorso anno col gol di testa segnato al Milan. Brignoli però si è aggiunto alla comitiva rosa solo da una decina di giorni e Tedino ha fatto capire che sono necessari dei tempi di adattamento per prendere confidenza con i compagni. Chi giocherà dunque contro il Vicenza nella prima stagionale in Coppa Italia domani sera al barbera? Pomini è ancora un pizzico più avanti, anche se c’è curiosità per valutare i volti nuovi arrivati in rosanero in questa strana e indecifrabile estate non solo dal punto di vista tecnico. E Brignoli è apparso nelle ultime sedute d’allenamento decisamente in buone condizioni.
IL FUTURO. Alberto 1, Pomini per intenderci, ha passato in silenzio i giorni del ritiro. Nonostante la qualifica di “chioccia” ed elemento esperto, capace di trovare sempre le parole giuste anche nei frangenti meno agevoli. Il segnale che non ha gradito non tanto la «retrocessione» nel ruolo quanto le uscite del patron Zamparini che l’ha bollato implacabilmente come riserva. «Un buon secondo». Per adesso, dunque, meglio lavorare senza repliche. Ma il futuro, come in tante altre storie di un Palermo ancora in formazione, è tutto da scrivere. Pomini ha il contratto solo fino a giugno, bisognerà vedere come prenderà una probabile stagione da vice proprio quando era tornato in auge dopo gli anni in panchina col Sassuolo.

DIFFERENZE. C’è un’altra differenza rispetto allo scorso anno: allora si sapeva con certezza che Posavec avrebbe dovuto saltare un certo numero di gare per gli impegni con la propria nazionale, mentre stavolta Brignoli è italianissimo e ciò riduce ulteriormente gli spazi a Pomini. E occhio a un altro fattore: il Palermo ha in rosa altri due elementi che completano il reparto, Alastra e Marson, giovani nei quali si crede molto. Uno dei quali per logica, dovrebbe andare in prestito perché non ha senso tenere 4 portieri in rosa. Pomini spesso ha spiegato le proprie ragioni sul campo mostrandosi affidabile. Ecco perché la scelta di domani col Vicenza è attesa con interesse: quel ruolo non è come gli altri, e il Palermo ha bisogno di garanzie”.