L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle plusvalenze e sulla Figc che vigila sulla situazione.
Mentre il mondo del calcio s’interrogava sul destino della Juventus in relazione alle sue operazioni “sospette”, c’è chi lavorava sotto traccia per indagare sui conti di Lazio, Roma e Salernitana. Il nuovo filone plusvalenze che si sviluppa tra la Capitale e Salerno partirebbe quindi da lontano: tra settembre e ottobre 2022, per la precisione. Questa storia fatta di intrecci di mercato, operazioni a specchio, plusvalenze considerate dai pm «fittizie» comincia quindi molto prima dei blitz a sorpresa della Guardia di Finanza nelle sedi dei tre club. L’inchiesta Prisma della procura di Torino è stata come una “sveglia” per le altre procure, ma queste sono indagini diverse; quella di Tivoli, tra l’altro, sembra essere in una fase più avanzata rispetto al fascicolo dei pm di Piazzale Clodio.
Mentre la finanza perquisiva server, computer, cellulari (15, tutti tranne quello del senatore Lotito) e documenti, a Formello, Trigoria, viale Tolstoj (uffici romanisti all’Eur) e a Salerno, un nucleo operativo della GdF faceva visita nella sede della procura della Federcalcio, a Roma. Gli agenti si sono intrattenuti con gli 007 federali, incluso il procuratore Giuseppe Chiné: hanno fatto domande, condiviso documenti e chiesto chiarimenti. Le interlocuzioni tra magistratura ordinaria e procura Figc, in realtà, andrebbero avanti da diversi giorni. Alla ricerca di prove che confermino gli illeciti ipotizzati, la finanza ha fatto o perazioni anche presso s trutture che gestiscono server e dati.
Restano al momento sullo sfondo le intercettazioni: gli inquirenti potrebbero esserne in possesso. E sarebbe questo, nel caso, l’elemento centrale del procedimento. Il caso Juve insegna che solamente tramite le chiacchierate telefoniche e altre prove documentali (in quel caso il libro nero di FP) si può arrivare a tratteggiare la presenza di un «sistema» pensato e adottato per aggiustare in modo fraudolento i bilanci. Va ricordato che nel primo filone plusvalenze la Vecchia Signora e altri 10 club sono stati assolti al grido di «il mercato è libero» visto che non è stato possibile – né lo sarà in futuro – definire il “giusto prezzo” di una trattativa. Le singole operazioni, quindi, di per sé non sembrerebbero essere elementi sufficienti a far scattare una condanna, almeno in ambito sportivo.
RISCHI. Quando gli inquirenti dichiareranno chiuse le indagini, e non è ancora giunto il tempo, Chiné riceverà gli atti e studierà nel dettaglio le trattative contestate e le altre prove raccolte dai magistrati, approfondendo le responsabilità dei club e dei dirigenti indagati. Sono Lotito, Tare, Cavaliere e Moschino sulla sponda biancoceleste, Dan Friedkin, Ryan Friedkin, Berardi e gli ex Pallotta, Gandini, Malknecht, Francia, Baldissoni e Fienga su quella giallorossa, più Corradi, Marchetti e Fabiani per la Salernitana del pre Iervolino. Se ci fossero elementi a sufficienza per avviare un procedimento sportivo, Chiné si muoverebbe secondo prassi: interrogatori, avvisi di conclusione delle indagini, richiesta di memorie difensive, deferimenti e processo. Complicato, oggi, ipotizzare tempi e scenari. Le procure contestano alla Roma false comunicazioni sociali e dichiarazioni fraudolente mediante falsa fatturazione, a lla Lazio – oltre a questi capi – anche emissioni di fatture e dichiarazioni fraudolenti per operazioni inesistenti. In ambito sportivo questi fatti, se dimostrati, potrebbero prefigurare la violazione degli art. 4.1 del codice di giustizia sportiva (lealtà, probità e correttezza) e dell’art. 31 (violazione in materia gestionale ed economica) con pene che vanno da una semplice ammonizione all’esclusione dal campionato nei casi più gravi.