Corriere dello Sport: “Più Palermo. La compagine rosanero può ancora crescere e mettersi tutti alle spalle”
“Da un lato l’organizzazione e l’indubbia solidità della squadra, unica della B a non avere ancora perso dopo 7 giornate, dall’altro l’evidente fatica a produrre palle gol e a concretizzare la superiorità sull’avversario, soprattutto in trasferta (1 sola rete segnata in 3 partite). Ma queste due anime del Palermo, piuttosto che divergere, in realtà si fondono fi no a dare l’immagine di un gruppo ancora in costruzione e che, con tutti i suoi difetti, ha raggiunto almeno per un giorno il primo posto, sia pure in coabitazione e in attesa della gara odierna del Frosinone. UMILTÀ. Tedino è perfettamente consapevole che l’assunzione di identità di una squadra che deve rinascere dopo una retrocessione è un percorso lungo e complesso. Complicato dall’atmosfera attorno al club che resta non facile (e lo sarà fi nché ai vertici della società rimane Zamparini) e da una rosa che appare monca in più di un ruolo, a maggior ragione per il caso nazionali (particolare ma noto prima di cominciare) e dagli infortuni. Non è per un capriccio del tecnico o perché non ci sono idee chiare che fi n qui il Palermo ha cambiato 7 volte su 7. Eppure, uno degli aspetti che ha convinto di più è la capacità di rendimento dei rosa con in campo interpreti sempre diversi. La squadra ha subito assunto l’atteggiamento necessario alla B: se non sei in grado di fare un calcio gradevole, almeno sii determinato e cinico. Non al caso nel dopo gara di Ascoli, Tedino ha lodato l’umiltà dei suoi.
CORREZIONI. Certe caratteristiche però non si inventano e l’allenatore lo sa benissimo. Lui stesso non è pienamente soddisfatto dell’espressione di gioco ma per ora deve fare di necessità virtù. Tedino è lontano anni luce dall’etichetta di difensivista che qualcuno a Palermo gli ha già dato a causa di un avvio di stagione senza acuti ma almeno equilibrato ed attento. Ad Ascoli, ha tenuto insieme il gruppo facendo i complimenti ai ragazzi che «rispondono alle mie sollecitazioni» ma allo stesso tempo ha parlato di una squadra che «deve imparare a non accontentarsi»”. Questo quanto analizzato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.