Corriere dello Sport: “Pigliacelli nuovo leader: «Sempre più Palermo»”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Mirko Pigliacelli.
Basta poco nel calcio per passare da un estremo all’altro. Il Pigliacelli che faceva discutere (e tiene in panchina Massolo, l’eroe della promozione in B) da un paio di giorni è una delle rivelazioni del nuovo Palermo. Difeso da Corini già alla vigilia («non mi pare che abbia commesso chissà quali errori decisivi»), col Genoa ha effettuato almeno tre parate determinanti, su Jagiello, Coda e Puscas, il tutto sempre condito dalla sua capacità di agire quasi da libero aggiunto, con aperture utili alla costruzione della manovra. Che spesso provocano brividi ma fanno parte delle sue peculiarità.
Al passo coi tempi. Per un portiere, l’impatto con una nuova realtà non è mai facile. Ma Pigliacelli appena ha saputo di Palermo non ha voluto sentire ragioni. Dopo 4 anni in Romania, la voglia di tornare in Italia e per giunta in una grande piazza era troppo forte. All’Università di Craiova, allenata dall’ex rosa Mangia, lo ricordavano anche per un rigore trasformato, che spezzò la serie di 5 errori di presunti specialisti. Ma Mirko non è uno che ami le catalogazioni tipiche del ruolo: il portiere pazzo, quello che gioca troppo con i piedi e così via. Il calcio è un fenomeno in costante evoluzione, lui vuole stare sempre al passo coi tempi. «Faccio le cose che penso possano essere utili alla squadra», sottolinea.
E il web infatti privilegia ancora quella sua uscita palla al piede fino ad arrivare alla trequarti campo e scaricare ad un compagno che lo rese celebre quando giocava nel Trapani. E’ un figlio d’arte, papà Stefano giocò con la Lodigiani, poi lasciò il calcio per dedicarsi alla famiglia. Ma le iniziali dei suoi genitori sono fra gli 11 tatuaggi che ha disseminati nel corpo, un modo forte di mantenere un legame. Il movimento faceva parte del Dna di Pigliacelli, evidentemente, dato che il fratello Simone è un ballerino mentre lui fa capire di non sentirsi portato. Alle situazioni difficili, in campo e fuori, risponde con razionalità. Dopo la grande serata col Genoa gli hanno chiesto se fosse una risposta alle perplessità che cominciavano ad arrivare per i 6 gol subiti nelle precedenti gare e lui ha sorriso: «Le critiche fanno parte del mestiere, se servono a difendere la squadra, le accetto volentieri. E comunque, gioco a Palermo, avessi voluto evitare le pressioni andavo altrove». Nel privato ha pochi grilli per la testa: sposato da 9 anni con Martina, appassionato di pesca, Peruzzi l’idolo di gioventù.