Corriere dello Sport: “Pescara, crisi nera: ko in campo e fuori “

Il grande bluff. Il Pescara è la squadra più effimera, ingannevole e contraffatta del campionato. Anche fedifraga, perché nei momenti decisivi ha tradito sempre. Un paio di lampi abbaglianti ad inizio stagione, qualche prestazione incoraggiante (ma senza punti) contro le grandi, così per un po’ ha vissuto di rendita sul piano dell’immagine. Certo, ora che è stata smascherata è ancora peggio e paga il vecchio e il nuovo. Le critiche sono taglienti, non urlate, e forse questo ne aumenta la ferocia. L’ultima sconfitta interna con il Sassuolo è stato un colpo bassissimo, soprattutto per come è maturata. Quel gol incassato dopo neppure 1′, quella papera di Bizzarri poco dopo aver raggiunto il pareggio, l’ennesimo rigore fallito: è il quarto su sei. Per quanto possa capitare di sbagliare, la perseveranza è diabolica. momentaccio. Insomma, un momentaccio. La città è molto delusa, anche se in questi giorni il pensiero va più alla tragedia dell’Hotel Rigopiano che al calcio. La retrocessione ormai viene data per scontata. Non era così fino a sabato scorso, ma poi l’ennesimo ko, che ha coinciso con la vittoria dell’Empoli portando il distacco dalla quart’ultima a 12 punti (più lo scontro diretto perso, quindi 13), ha accelerato il processo di nebulizzazione delle speranze residue. Figurarsi, una squadra che in 20 partite di punti ne conta appena 9, come potrebbe mai recuperarne 12 nelle 18 (partite) che restano? E poi, diciamolo, ci sono quei tre punti della vittoria a tavolino contro il Sassuolo (all’andata), quindi la media reale dei biancazzurri è di 0,3: senza bisogno di commenti. Eppure l’avvio sprint nel mercato di riparazione aveva illuso la piazza che qualcosina si potesse ancora fare, ma i vari Gilardino, Bovo, Muntari, Kastanos, Cubas e Cerri (uno scampolo di partita) per motivi diversi non sono stati neppure impiegati domenica scorsa, mentre l’esordio di Stendardo non è stato dei più fortunati (eufemismo). infortuni. C’è poi il capitolo-infortuni che, appena viene toccato da qualche addetto ai lavori, fa irritare lo staff tecnico, quindi meriterebbe un approfondimento. C’è qualcosa che non convince. In infermeria, per trattenersi più o meno a lungo, è stazionata praticamente tutta la rosa. Magari è normale, però qui ricordano bene che nell’anno di Zeman (uno che con gli allenamenti non andava troppo per il sottile) non si fece male mai nessuno. E poi, anche l’origine traumatica degli stessi infortuni è un mistero, visto che finora in partite di campionato si è fatto male seriamente solo Gyomber. Dunque, a Pescara ci si fa male in allenamento, dove è richiesta un’intensità talmente elevata da sfiorare l’autolesionismo, ma se il risultato è quanto visto nel 1′ contro il Sassuolo… tanto vale prendersela con più calma! almeno una vittoria sul campo. In questi giorni, infine, sta infuriando il dibattito sulla manifesta inferiorità della tre formazioni ormai destinate alla serie B. Il Pescara è una di quelle che ha ammazzato il campionato al contrario, anzi, forse è la più colpevole, perché nelle prime giornate aveva fatto credere al calcio italiano che si potesse lottare per la salvezza senza fare catenaccio, fino al momento di scoprire che non era coraggio ma solo incoscienza. Di fatto il Pescara è retrocesso a Natale, ora l’unica cosa che gli si può chiedere è di ottenere almeno la prima vittoria sul campo prima di Pasqua!“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio