L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul decreto sport indetto dal governo.
Dopo tre settimane di polemiche e tensioni, il decreto ideato dal ministro per lo Sport, Abodi, e dal ministro dell’Economia, Giorgetti, ha ricevuto l’approvazione del Consiglio dei ministri. Questo provvedimento prevede che il calcio consegni i libri contabili a una commissione esterna, composta principalmente da membri nominati dal governo (3 su 5) e 2 nominati dalle federazioni. L’obiettivo comune è la sostenibilità finanziaria, sebbene lo strumento utilizzato abbia creato divisioni.
Il ministro Abodi ha sottolineato che la commissione farà valutazioni oggettive e che le decisioni finali saranno prese dalle federazioni, chiarendo che il governo non intende occupare lo sport. Il presidente del Coni, Malagò, si è mostrato scettico, esprimendo delusione per il rifiuto della proposta della Giunta di dividere le nomine e istituire un albo.
I SEI PUNTI PRINCIPALI DEL DECRETO
Commissione per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario dei club:
Sostituirà Covisoc (calcio) e Comtec (basket).
Verificherà la regolarità delle gestioni e determinerà le licenze per le iscrizioni ai tornei.
Avrà 30 dipendenti e un budget di 3,5 milioni di euro l’anno, finanziato da Figc, Federbasket e club.
Elezioni dei presidenti federali:
I presidenti oltre il terzo mandato dovranno ottenere il 66% dei voti per restare in carica.
Se esistono più di due candidature e nessuna raggiunge il 51%, ci saranno nuove votazioni senza ballottaggio.
Lavoro sportivo:
Nuove disposizioni per i lavoratori sportivi, migliorando le condizioni e la regolamentazione del settore.
Antidoping:
Rafforzamento delle misure antidoping per garantire maggiore trasparenza e correttezza nello sport.
Società quotate in borsa:
Provvedimenti specifici per le società sportive quotate in borsa per garantire la trasparenza finanziaria.
Olimpiadi di Milano-Cortina:
Affidamento dei poteri commissariali all’amministratore delegato di Simico per alcune opere legate alle Olimpiadi, dopo indagini per corruzione e turbativa d’asta.
REAZIONI E COMMENTI
La Figc e la Serie A vedono la commissione come un’ingerenza politica, soprattutto per le scadenze sui controlli fissate il 30 aprile, durante i campionati. Il governo, tuttavia, ritiene che questo non influenzerà le categorie future dei club. Petrucci, presidente della pallacanestro, ha espresso il suo disappunto per l’accordo tra Coni e Figc e per la percezione che il basket sia stato trascurato rispetto al calcio. Gravina ha preferito non commentare, sperando che l’iter parlamentare porti a delle correzioni al decreto.