“Prove di compattezza. Il tempo stringe, la task force biancazzurra è già al lavoro, il collaudo previsto fra tre giorni all’Adriatico. Previsioni? Meglio non sbilanciarsi. Perché provare a rimettere insieme i cocci non è facile in un contesto così turbolento. A Pescara in questi giorni c’è elettricità nell’aria, ci si avvicina alla sfida con il Bologna con l’ambiente in fibrillazione. La contestazione dei tifosi alla squadra lunedì sera, in occasione della cena per gli auguri di Natale, può anche andare agli archivi come episodio circoscrivibile a sfogo rabbioso per il post-Crotone, tuttavia la sensazione è che non si possa stare troppo tranquilli. In questi momenti servono lucidità e raziocinio, tenta di metterli nel paniere il presidente Sebastiani. «Un accenno di contestazione è anche comprensibile, ci può stare, non ci aspettavamo applausi. I tifosi hanno voluto fare capire ai giocatori che devono dare di più. Però non si deve eccedere. Restiamo uniti e compatti e cerchiamo di invertire il trend negativo. La salvezza dista tre punti e ne restano a disposizione più di sessanta. Non molliamo niente. Ovvio che da parte della squadra serve più attenzione, perché se continuiamo a prendere gol da polli, come allo “Scida”, beh, lì non si tratta di giocare bene o male, è solo questione di concentrazione. Per come ci siamo espressi, mi sembra incredibile che stiamo lì sotto in classifica. Non posso credere che siamo diventati un branco di incapaci, ma è pur vero che evidentemente qualche problema lo abbiamo. Però sono limiti da neopromossa, ricordiamo che ci troviamo in guerra con la fionda e facciamo fatica contro chi ha carrarmati e bazooka. Perciò, non è verosimile che qualcuno si aspettasse un qualcosa di diverso dal lottare per la salvezza». E ora però non si può prescindere dall’aiutino del mercato di riparazione. E su questo tema il presidente approfitta per chiarire il senso delle sue dichiarazioni di sabato scorso… con una inevitabile spruzzatina di polemica. «E’ da un po’ di tempo – sospira – che le mie parole vengono strumentalizzate. Io voglio la salvezza a tutti i costi, figuratevi se non intendo operare sul mercato. Ho detto solo che restare inchiodati dove siamo adesso ci farebbe perdere appeal e sarebbe più difficile trovare rinforzi veri. La società non si tirerà indietro, ma adesso pensiamo alle “finali” che ci attendono per chiudere l’anno». Infine, il capitolo-allenatore. «Massimo Oddo resta al suo posto, perché la squadra lo segue e io non abuso della parola progetto. Ne abbiamo fatto uno con lui e lo porteremo avanti»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.